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LIMA: CONFERENZA SUL CLIMA
Azione Talebana Di Greenpeace A Nazca
- di: Redazione
In un crescendo di azioni esemplari, Greenpeace ha pensato bene di prendersela con le gigantesche figure di uccelli e altre figure disegnate con le pietre sulla superficie del suolo a Nazca in Perù, un importantissimo Parco nazionale archeologico oltre che naturalistico.
Le figure, tracciate da appartenenti alla cultura Nazca tra il I secolo a.C. e il IX secolo d.C., grandi centinaia di metri quadrati, formanti un complesso di lunghezze chilometriche in una zona desertica secca, apprezzabili dalle colline circostanti oltre che dal cielo, sono un’opera unica, riconosciuta come “patrimonio dell’umanità” dall’UNESCO. Le linee sono state tracciate rimuovendo uno strato superficiale di terra e pietre ed esponendo il terreno sottostante con una colorazione diversa.
L’azione di Greenpeace è consistita in un messaggio in favore di azioni per il clima tracciato con lettere giganti sullo stesso terreno dei geoglifi. Le reazioni sdegnate delle autorità, degli archeologi e della popolazione peruviana non si sono fatte attendere in difesa delle opere –di significato culturale, artistico e religioso- danneggiate da questa azione.
Greenpeace si è trovata costretta a presentare le sue scuse(dopo aver peraltro ottenuto la risonanza mediatica che cercava) ma le autorità peruviane le hanno respinte chiedendo l’identificazione, l’arresto e l’estradizione degli organizzatori e degli autori materiali del delitto.
Ci saremmo aspettati un coro unanime e solenne di condanna da parte del movimento ambientalista internazionale, che invece non c’è stato. Eppure, il prendersela con le opere d’arte e architettoniche è un brutto segnale che dovrebbe mettere in allarme sui fondamentalismi di ogni colore e che ricorda solo tempi oscuri, remoti e recenti: non soltanto la distruzione dei Buddha di Bamyan da parte dei talebani (2001), ma l’attacco alla Grande Moschea della Mecca (1979), il sacco di Karbala e della tomba di Husayn da parte dello Stato Saudita (1802), la scorreria dei saraceni contro Roma (846), le varie prese di Gerusalemme e di Costantinopoli, il secolo degli iconoclasti (VIII).