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FARFALLE, API & CO.

Riportiamo la Natura in Citta’

Scritto il .

di: Gianluca Rossi e Aurelio Valentini


Si è tenuto recentemente a Roma il 1° Convegno “Farfalle, Api & Co. – Riportiamo la natura in città”, organizzato da Amici della Terra – Club farfalle a Roma, Cantieri Rubattino e Locanda dei Massimi. L’evento ha ricevuto il patrocinio da: ISPRA; il Comune di Roma; Roma Natura; Collegio Interprovinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Roma, Rieti e Viterbo.

Alessandro Murgante e Ermelinda Cosenza (rispettivamente Direttore scientifico del Club Farfalle a Roma, e Paesaggista dello studio Extramoenia) hanno presentato il progetto pilota di Centro didattico permanente in fase di realizzazione alla Locanda dei Massimi (situata al confine della Tenuta dei Massimi, area protetta adiacente alla borgata Corviale, nella periferia romana). Per il progetto si è partiti dallo studio e dalle esigenze delle farfalle, osservandone il loro ciclo vitale e l’intero sistema di percorrenza del giardino è stato studiato, per agevolare al meglio i percorsi didattici. L’idea del giardino nasce con il duplice scopo di educare al rispetto dell’ambiente, della biodiversità e di questi meravigliosi insetti e tutelare e riqualificare l’ambiente naturale ristabilendo le condizioni ambientali specifiche necessarie alla vita delle farfalle locali, patrimonio inestimabile che deve essere salvaguardato.

Michele Dussì (segretario del Club Farfalle a Roma), ha presentato il programma “Farfalle in giardino” che prevede, a partire dal progetto Locanda dei Massimi, la realizzazione di una serie di “Giardini per le farfalle” nelle periferie più degradate, in modo tale da creare oasi e corridoi ecologici che permettano il ripopolamento dell’entomofauna in città. Il programma si propone di applicare un piano di iniziative. All’interno del progetto didattico a Roma sarà previsto il coinvolgimento di oltre 4000 classi in 5 anni, data l’importanza della sensibilizzazione delle nuove generazioni.

L’intervento di Beti Piotto (ISPRA) ha riguardato l’importanza delle erbe spontanee, da utilizzare come “piste da atterraggio per gli insetti” per favorire e conservare la biodiversità negli ambienti urbani. L’utilizzo dei fiori selvatici consente di rispettare l’ambiente, recuperando e rinaturalizzando cave, discariche e scarpate stradali; permette di abbassare i costi di manutenzione e di consumi idrici e comporta un aumento notevole di biodiversità.

Carlo Jacomini (ISPRA) ha parlato degli effetti nocivi causati dai pesticidi ed insetticidi in ambiente urbano, sulle loro alternative naturali, parlando soprattutto della lotta alla zanzara tigre. Ogni anno in Italia vengono liberate 175.000 t - circa 3 kg di pesticidi a testa, di cui solo lo 0,1% raggiunge il bersaglio, il resto può causare danni all’ambiente: alterare le catene trofiche, contaminare le acque con conseguenze sulla salute umana.

Il convegno si è concluso con un altro momento importante, ovvero una tavola rotonda sul Regolamento comunale del verde moderata da Aurelio Valentini, segretario e consigliere del Collegio Interprovinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Roma, Rieti e Viterbo. Il tema centrale della tavola è stata l’analisi del Regolamento del verde con particolare attenzione a tre punti fondamentali: fare rete, biodiversità, e didattica. Dai vari interventi è emersa forte la necessità di avere al più presto un piano regolatore preciso e dettagliato per la manutenzione, gestione e progettazione del verde del Comune di Roma, al fine di salvaguardare al meglio il territorio, la flora, la fauna, le risorse idriche e la biodiversità. Il mantenimento della biodiversità in città va concretizzato ponendo attenzione ai tre livelli di vegetazione esistenti: gli alberi, utilizzando una sempre maggiore varietà di specie, gli arbusti e i prati fioriti. Vi è la necessità di rivisitare i modi di progettare il verde e i modi di mantenerlo, al fine di realizzare dei progetti a basso costo e a basso consumo di risorse con la massima professionalità ed un’ottima conoscenza delle piante e dell’ambiente in cui si interviene. Si deve dunque tener conto di regole di progettazione che fanno riferimento al paesaggio e non più solo al verde. Il termine paesaggio rientra infatti in un quadro di riferimento più ampio che comprende anche l’aspetto ecologico ed identitario e storico di un luogo ed esprime la simbiosi di cultura e natura. I primi a beneficiare del paesaggio e a risentire della cattiva gestione, manutenzione e progettazione sono i cittadini. E’ emersa, da parte dei cittadini, la necessità di avere la gestione e la cura di aree verdi in formale affidamento e con alcune precise regole di base. È opportuna inoltre la costruzione di una strategia comune di didattica ambientale, condivisa e coordinata, sull’esempio della progettazione partecipata della casa del giardinaggio per la realizzazione nelle scuole di giardini didattici funzionali ed interattivi per la crescita consapevole delle nuove generazioni. 

 “Roma vive un paradosso – ha affermato Gianluca Rossi, Presidente del Club farfalle a Roma, in apertura del convegno – ha molta natura, ma ha perso la maggior parte di quella autoctona e spontanea. Negli ultimi anni si sta riducendo l’entità delle specie di entomofauna e le specie insettivore. Roma sta perdendo la propria biodiversità che è una componente essenziale della propria bellezza. E’ necessario impegnarsi per supportare le Istituzione a gestire questo grande patrimonio.”

 

Documenti, registrazione integrale e foto, sono scaricabili a questo link:

http://www.farfallearoma.it/Articolo/blog/40/Farfalle,_Api_&_Co._-_Riportiamo_la_natura_in_citta.html

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