Tags: Energia, Governo, Fonti rinnovabili

RINNOVABILI TERMICHE

Con le rinnovabili termiche meno costi e più occupazione

Il 26 aprile scorso si è costituito il Coordinamento delle Associazioni delle rinnovabili termiche e dell’efficienza energetica (C.A.R.T.E.). Si chiede al Governo l’apertura di un confronto sui decreti


Per promuovere le iniziative finalizzate ad ottenere la necessaria attenzione al ruolo delle rinnovabili termiche nelle politiche italiane di promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica è stato costituito il Coordinamento delle Associazioni delle Rinnovabili Termiche e l’Efficienza energetica (C.A.R.T.E.), di cui fanno parte AIRU, ANEST, ASSOLTERM, ASSOTERMICA, COAER, Consorzio GEOHP, FIPER, ITABIA, ITALCOGEN, UGI, ASSOCIAZIONE REGIONALE CONSORZI FORESTALI LOMBARDI, LOMARDY ENERGY CLUSTER, Amici della Terra.

L’obiettivo del coordinamento è quello di sostenere l’attivazione dei diversi strumenti utilizzabili nell’intervento pubblico per le rinnovabili termiche: incentivazione, regolazione, informazione; e sviluppo del monitoraggio statistico di un settore dei consumi di energia poco conosciuto.

Il varo degli schemi di decreti ministeriali in attuazione del Decreto legislativo 28/2011 conferma, nonostante alcuni lodevoli propositi espressi, che la politica del governo di attuazione della direttiva 2009/28/CE continua a relegare nella marginalità il ruolo delle fonti rinnovabili termiche (solare termico, biomasse, geotermia, pompe di calore, biometano). Ancora una volta vengono compiute scelte che allocano nuove importanti risorse a carico delle tariffe senza un’analisi costi/benefici contestuale rispetto alle scelte di incentivazione per le Fer termiche e l’efficienza energetica come correttamente previsto dalla direttiva 2009/28/CE.

Tale problematica è stata recentemente evidenziata anche a livello di UE dal comunicato congiunto:"Energy roadmap 2050: né caldo né freddo?” con il quale le principali associazioni europee delle filiere economiche connesse all’utilizzo delle rinnovabili termiche hanno richiamato l’attenzione su una realtà che è stata definita il gigante dormiente delle rinnovabili, le cui potenzialità continuano ad essere ignorate.

In questi anni, L’Italia è riuscita a produrre energia elettrica da fonti rinnovabili con tassi di crescita estremamente interessanti. L’emergenza gas dello scorso febbraio mostra che la stessa attenzione e programmazione va posta allo sviluppo delle Fer termiche e agli interventi di efficienza energetica per: sviluppare e consolidare la produzione di calore e raffreddamento da fonti rinnovabili; far fronte ai cambiamenti climatici in atto; ridurre la dipendenza nell’approvvigionamento di combustibili esteri.

Incentivare la crescita e le aziende competitive del made in Italy, come recentemente affermato dal Ministro Passera al Salone del Mobile, si traduce nel rilanciare il settore della green economy e, in particolare, delle energie rinnovabili. Si ribadisce, a tal fine, l’urgenza di recuperare il ritardo nella definizione di una politica chiara e condivisa per la produzione di calore e raffreddamento da fonti rinnovabili che valorizzi la specificità di queste tecnologie, che hanno differenziali di costo inferiori rispetto ad altre soluzioni, richiedono misure di incentivazione ridotte per il sistema paese, ma soprattutto necessitano di un miglior accesso al credito.

Con le rinnovabili termiche e l’efficienza  si può andare oltre l’obiettivo minimo obbligatorio del 17%, riducendo i costi dell’incentivazione e aumentando la ricaduta sull’economia italiana. Per fare questo è necessario rielaborare il PAN portando l’obiettivo 2020 al 20% con un approccio globale e non con fughe in avanti, come l’incomprensibile annuncio dell’innalzamento del obiettivo del solo settore elettrico.

Per i regimi di incentivazione per le Fer termiche si ritiene indispensabile la definizione di una quadro di misure stabili con orizzonte 2020 a partire da i nuovi contributi per i piccoli interventi, la riforma dei TEE, dall’istituzione del fondo di garanzia per gli investimenti nelle reti di Teleriscaldamento, dalla stabilizzazione dei regimi di agevolazione fiscale e il coordinamento con i sistemi di incentivazione regionale.

Una buona regolazione può accelerare anche senza costi la penetrazione delle Fer termiche semplificando i regimi autorizzativi, (DM posa sonde geotermiche), rafforzando gli obblighi per gli edifici, e definendo  standard tecnici equilibrati.
La diffusione delle FER termiche può avere, inoltre. un grande sviluppo anche tramite politiche di informazione rivolta alle imprese e alle famiglie

Per presentare le proprie proposte il Coordinamento delle Associazioni delle Rinnovabili Termiche e l’Efficienza energetica (C.A.R.T.E.) ha chiesto al Presidente Monti e ai Ministri competenti (Sviluppo economico, Ambiente e Politiche agricole) un incontro e l’apertura di un tavolo di lavoro per la definizione dei Decreti Ministeriali attuativi del Dlgs. n. 28/2011 per le rinnovabili termiche e l’efficienza energetica.

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