Tags: Energia, Efficienza energetica

VERSO L’XI CONFERENZA PER L’EFFICIENZA ENERGETICA

Efficiency First. Efficiency Everywhere!

di: Claudio Palmieri* e Fabio Roveda*
Riflessioni sulle potenzialità dell’efficienza energetica. Gli autori osservano come l’uso razionale dell’energia comporti quasi sempre un uso ottimale delle risorse materiali e, persino, immateriali. Ecco perché l’obiettivo dell’efficienza rimane prioritario per le politiche europee.


Quanti tra gli obiettivi ONU per lo sviluppo sostenibile sono legati al buon uso dell’energia? Si può forse dibattere se la “vita sott’acqua” possa essere preservata attraverso l’efficienza energetica o meno, ma una cosa è certa: usare l’energia in modo oculato contribuisce al raggiungimento di ben più di un obiettivo tra quelli che l’ONU individua per rendere sostenibile la permanenza dell’umanità sulla Terra.

Senza forzare troppo la mano, da questa considerazione si può trarre un significato ben preciso, che può e deve essere colto anche in ambito aziendale: usare bene l’energia spesso significa usare bene le risorse a 360°.

Numerosi sono gli esempi che possono essere portati in tal senso dalla nostra esperienza: un recupero termico a bassa temperatura può diminuire l’esigenza di raffreddamento in torre evaporativa e così contenere i consumi idrici; in un depuratore, un efficientamento della linea fanghi può coniugare recupero energetico con diminuzione dei volumi da smaltire in discarica. Ancora, sempre in ambito idrico, ridurre le pressioni di esercizio delle reti acquedottistiche può accoppiare riduzione dei consumi energetici e riduzione delle perdite idriche. In ambito di igiene urbana, l’adozione di stili di guida più virtuosi da parte degli autisti dei mezzi di raccolta coniuga risparmio energetico e riduzione dei costi di manutenzione.

Sarebbe limitante però fermarsi agli aspetti “materiali”, quando altrettanto numerose possono essere le situazioni in cui l’efficienza energetica si accompagna, ad esempio, ad un miglioramento delle condizioni di lavoro e quindi ad un miglior comfort, o meglio ancora a maggior sicurezza: il miglioramento dell’illuminazione degli ambienti di lavoro può agire in questo senso, rendendoli più gradevoli e più sicuri, contribuendo così in modo importante alla salute di un’Azienda in senso lato. Allo stesso modo, non sono rare le situazioni in cui la razionalizzazione nell’uso dell’energia ha comportato una razionalizzazione nella gestione e manutenzione delle apparecchiature, per non citare i casi in cui da indagini energetiche si mettono a fuoco situazioni in cui è opportuno effettuare razionalizzazioni anche organizzative.

Insomma, l’orizzonte delle sovrapposizioni tra l’energia e il resto della vita aziendale pare veramente ampio.

La comunità internazionale, in effetti, già da qualche anno si è attivata sul tema dei cosiddetti “benefici multipli dell’efficienza energetica”, con lo scopo di quantificare le ricadute non energetiche delle iniziative che sono individuate invece in un’ottica prettamente energetica.

A partire dal report IEA “Capturing the Multiple Benefits of Energy Efficiency” del 2014, per approdare ai più recenti progetti europei Combi e Mbenefits, svariate sono le esperienze con cui si vuole far crescere la consapevolezza della trasversalità del tema energetico ed in tal modo sostenere la realizzazione di iniziative di efficientamento in un contesto in cui la leva economica del solo risparmio energetico si fa sempre più debole, anche a causa della riduzione del costo delle commodities. energetiche, prima fra tutte l’energia elettrica.

D’altro canto, guardando alla tematica da una prospettiva europea, è evidente come l’efficienza energetica che si pensava di aver conseguito forse non era così solida, dal momento che i consumi continentali sono cresciuti nuovamente con la ripresa economica avvenuta tra il 2017 ed il 2018: questo suggerisce che c’è ancora tanto da fare per strutturare veramente una filiera europea dell’efficienza energetica e dell’uso razionale dell’energia che possa portare effetti duraturi. In questo senso, la piena presa di consapevolezza della trasversalità del tema energetico, a partire dai protagonisti del settore, diventa probabilmente una strada obbligata se si vuole uscire dall’empasse in cui ci si ritrova.

Per quanto riguarda l’Italia, certamente non possiamo dire di essere esentati dalle considerazioni esposte sopra. Se è vero che il comparto dell’efficienza energetica è cresciuto fortemente negli ultimi dieci anni, soprattutto grazie al grande impulso di un sistema incentivante basato sulla misura dei risparmi conseguiti (caratteristica fondamentale per una vera crescita professionale/culturale), è altrettanto vero che oggi nel settore si stenta a trovare una visione più ampia delle implicazioni dell’uso dell’energia. In tal senso un grande aiuto lo possono dare i Sistemi di Gestione dell’Energia, certificati secondo lo schema ISO 50001, approcci che necessariamente coinvolgono le organizzazioni nella loro interezza sul tema energetico o, per converso, danno l’opportunità ed il pretesto ai tecnici dell’energia di spaziare su svariati ambiti e funzioni aziendali per rafforzare la propria azione.

Ebbene quindi c’è tutto un mondo di connessioni tra l’energia ed il resto delle attività tanto sociali quanto aziendali che deve inevitabilmente essere esplorato e valorizzato se si vuole raggiungere, oltre agli obiettivi ONU, i target di efficienza energetica al 2030 che si è data l’UE con la Direttiva 2018/2002.

 

*Energy Manager Hera S.p.A.

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