Tags: Energia, Fonti rinnovabili, Eolico

XI CONFERENZA NAZIONALE SULL’EFFICIENZA ENERGETICA

Eolico. Perché No

di: Oreste Rutigliano*
“Si disse, era il 2005, -possiamo arrivare a 5000 MW di eolico-. Poi ne hanno installati 9000. Ed ora la nuova Strategia Energetica Nazionale prevede e impone una produzione doppia di energia elettrica da fonte eolica. L'Italia si carica come Atlante i destini del pianeta. Per esserne alla fine schiacciata. Nuovi territori saranno colonizzati dalle Torri Eoliche”. Il presidente di Italia Nostra spiega perché bisogna dire NO all’eolico.


Le grandi torri eoliche, per la collocazione sui crinali, per l’altezza, per la composizione in serie, introducono nel territorio scenari assolutamente inusuali che irrompono - con la forza delle loro gigantesche dimensioni fuori scala - nella visione paesaggistica. Grandi macchine, potenti, dominanti, in movimento. Chi le conosce o le vive quotidianamente da vicino dichiara inquietudine e turbamento nel vedere i luoghi familiari della propria vita radicalmente mutati e sconvolti da un giorno all’altro. L’impatto poi si ripercuote per ampio raggio sull’aspetto generale dei luoghi di insediamento, distruggendone il valore paesaggistico e panoramico e facendone decadere le vocazioni turistiche.

Grave è la ricaduta connessa alle infrastrutture che accompagnano l’istallazione delle pale eoliche. Scavi, manufatti, scassi, nuovi elettrodotti, chilometri e chilometri di nuova rete stradale di servizio (devastante in zone montane) tra l’altro proporzionata all’accesso di mezzi di eccezionali dimensioni, che ancora una volta deteriorano l’integrità del paesaggio.

Per questi motivi riteniamo, da sempre, che l’eolico non possa avere cittadinanza in Italia, un paese lungo e stretto, densamente abitato nel quale borghi e paesi storici, architetture, monumenti e siti archeologici si contano a migliaia, l’uno in vista dell’altro, distribuiti lungo i versanti che compongono la dorsale appenninica e i gruppi montuosi delle grandi isole. Sicché ogni insediamento industriale di tali proporzioni andrà inevitabilmente a turbare qualsivoglia visuale. Quella che dalla rocca guarda all’antica abazia sull’opposto versante, quella che dall’antica villa storica guarda alla torre medioevale, quella che dall’antico borgo guarda in direzione di antichi terrazzamenti o verso profonde gole che segnano quei paesaggi. Ovunque l’intrusione cambierà per sempre l’immagine che quei luoghi si sono conquistati nei secoli. Questo è quello che abbiamo riscontrato ogni volta che ci siamo imbattuti in una nuova centrale eolica. Eolico uguale distruzione del paesaggio.

Potrebbe essere opinione solo di Italia Nostra, LIPU, Pro Natura, Amici della Terra, Mountain Wilderness, etc. In realtà l’opposizione di Istituzioni, cittadini ed interessi delle categorie legate al turismo balneare, hanno fino ad oggi precluso sempre l’eolico in mare, nella piena consapevolezza dei danni che ne deriverebbero a quelle comunità (Termoli, Sciacca, Manfredonia, Is Arenas, etc). Questo dimostra che dove l’eolico colpisce comunità vaste, organizzate e consapevoli, del valore anche economico del paesaggio la presenza dell’eolico viene osteggiata e respinta.

In conclusione, l’Italia andrebbe esonerata, almeno per il futuro da ulteriori istallazioni, che purtroppo vengono contemplate anche nella nuova SEN, quando quelle quote di energia potrebbero essere facilmente fungibili mediante altre tecnologie.

Al Ministro dei Beni Culturali si chiede pertanto di far valere il superiore interesse del paesaggio, sia in via generale, che in ogni singolo caso che sarà affrontato dalle articolazioni periferiche del Ministero, con circolari e norme chiare che sappiano contrastare una giurisprudenza che spesso mette sullo stesso piano un genericissimo ed indimostrato interesse alla salute legato alle rinnovabili e l’interesse concretissimo alla tutela del paesaggio.

 

*presidente di Italia Nostra

Stampa Email

Commenta e Condividi

 Focus: Dibattito sui Certificati Bianchi

  • Così il Mercato Facilita l’Efficienza Energetica

    di: Massimo Tavoni*
    Nell’ambito del dibattito sul rilancio e la riforma dei Certificati Bianchi, ripubblichiamo un interessante intervento apparso su Lavoce.info del 3 marzo scorso. L’efficienza energetica industriale è uno dei pilastri delle politiche italiane ed europee. Meccanismi di mercato come i certificati bianchi permettono di risparmiare energia a costi ridotti..

    Leggi

  • La Coperta Corta degli Incentivi e gli Effetti Lunghi dell’Efficienza

    di: Nino Di Franco
    Cosa si dovrebbe fare per catturare il potenziale di risparmio in edilizia? Dal 2021 si potranno costruire solo edifici NZEB, quindi a risparmio quasi totale. Resta il parco esistente. Cosa fare, oltre tutto quello che già è previsto (detrazioni 65%, 90% per le facciate, conto termico, ecc.)?

    Leggi

  • Ridurre l'Inquinamento Urbano? Più Efficacia con le Aste

    di: ERmetici & SFidanti
    I collaboratori dell’Astrolabio Ermetici e Sfidanti che, negli ultimi mesi, hanno aperto un dibattito vivace fra gli estimatori dei Certificati Bianchi, tornano alla carica con la loro proposta di introdurre le aste nel meccanismo per l’assegnazione dei TEE. Questa volta, simulano l’applicazione della loro proposta ai fondi stanziati dalle Regioni…

    Leggi

  • Chi ha Ucciso i Certificati Bianchi

    di: Nino Di Franco
    Prosegue il dibattito sul salvataggio/rilancio dei Certificati Bianchi aperto prima e durante la XI Conferenza per l’efficienza energetica. L’autore osserva che la tematica può essere divisa in due: da una parte tutto ciò che riguarda la disponibilità e negoziabilità dei titoli, dall’altra la gestione del meccanismo...

    Leggi

  • Meno Burocrazia e Più Trasparenza per il Rilancio dei TEE

    di: Claudio Palmieri
    Il sistema dei TEE, una best practice italiana che ha dato ottimi risultati in termini di costo/efficacia, è da rilanciare e non da affossare perché si tratta della più importante sperimentazione della teoria economica dei permessi negoziabili applicata all’efficienza energetica...

    Leggi

  • TEE, Come Salviamo il Meccanismo?

    di: Dario Di Santo
    FIRE, l’associazione dell’Energy Management, com’è ovvio, sta sul pezzo dei Certificati bianchi e del loro indispensabile rilancio. Dalla loro newsletter, sulla scia del dibattito aperto, proponiamo l’intervento del direttore che ricapitola le critiche e le proposte di FIRE presentate in diverse sedi.

    Leggi

  • Basta Palliativi, per i TEE Servono Ormai Cure Drastiche

    di: ERmetici & SFidanti
    I TEE, Titoli di Efficienza Energetica o Certificati Bianchi, ideati in Italia per promuovere interventi di efficientamento energetico, soprattutto nel settore industriale, si sono guadagnati, anche a livello internazionale, la fama di essere uno degli strumenti più costo-efficaci. Da qualche anno però, a seguito di numerosi rimaneggiamenti, il meccanismo...

    Leggi

  • Rilanciare i TEE, l’Efficienza Made in Italy

    di: Stefano Venier
    Dieci anni di storia di un modello innovativo dei permessi negoziabili: i certificati bianchi rappresentano uno strumento economico ed efficace per gli obiettivi 2030 di efficienza energetica nel Piano Energia e Clima dell’Italia.

    Leggi

 Immaginando

L'Astrolabio

progetto editoriale di
Amici della Terra

l'Astrolabio © 2015
ISSN 2421-2474

Periodico di informazione sull’energia, l’ambiente e le risorse
Testata registrata presso il Tribunale di Roma
Aut. Trib. di Roma del 22/04/1996 n. 189

Direttore Responsabile:
Aurelio Candido

Redazione e Amministrazione:
Via Ippolito Nievo 62 -
00153 Roma - Tel. 06.6868289
06.6875308

Amici della Terra

Seguici