Tags: Energia, Statistiche, Strategie energetiche

SCENARI ENERGETICI NEL MONDO (2. parte)

Investimenti e Tendenze

di: Alessandro Clerici*
Pubblichiamo una seconda parte del Rapporto** realizzato con il supporto del CESI da Alessandro Clerici, Presidente Onorario WEC Italia e FAST, e aggiornato con dati recenti. Questi capitoli si soffermano sugli investimenti e le tendenze del settore energetico nel mondo con particolare attenzione alle strutture di produzione, trasmissione e distribuzione dell’elettricità.


3 – INVESTIMENTI ENERGETICI NEL MONDO NEL 2015/2016 E QUOTA T&D

Secondo l'International Energy Agency, IEA [6], nel 2016, gli investimenti energetici globali sono stati pari a 1700 miliardi di dollari statunitensi, con una riduzione del 12% rispetto al 2015. Il calo è legato a minori investimenti nell’upstream di petrolio e gas, per ridotte attività di perforazione (bassi prezzi del petrolio), e per minori costi di capitale per kW installato nel solare fotovoltaico; un contributo è dato anche da minori investimenti nel settore termoelettrico che sono stati inferiori a quelli nelle Fonti di Energia Rinnovabile, FER.

Per la prima volta, gli investimenti nel settore elettrico hanno superato gli investimenti combinati in petrolio e gas. La suddivisione per settore è stata la seguente:

Settore Gas e Petrolio (2/3 in upstream e 1/3 in downstream)

649 miliardi di dollari statunitensi

Settore Elettrico

718 miliardi di dollari statunitensi

Efficienza energetica

231 miliardi di dollari statunitensi

Vari

102 miliardi di dollari statunitensi

I quattro maggiori paesi per investimenti energetici globali sono: Cina 21% del totale, USA 16%, India e Russia 5% ciascuno.

Il settore gas e petrolio ha visto una riduzione del 26% rispetto al 2015.

I 718 miliardi di dollari del settore elettrico nel 2016 sono così suddivisi: 277 in Trasmissione e Distribuzione (T&D); 297 in FER; 144 in termoelettrico. Vale la pena notare una quota crescente di T&D negli ultimi anni.

Nel 2016, la Cina da sola rappresentava il 30% degli investimenti globali in T&D (83 miliardi di dollari), seguita dagli Stati Uniti con il 17% (47 miliardi), dall’Europa con il 15% (42 miliardi) e dall’India e Sud-Est asiatico con il 13% (36 miliardi).

Il valore e la suddivisione degli investimenti tra Trasmissione ad Alta Tensione (AT) e Distribuzione a Media e Bassa Tensione (MT e BT) sono fortemente dipendenti dalle condizioni locali, quali ad esempio:

-superficie del paese, densità di popolazione e popolazione con accesso all'elettricità;

-tipo di territorio (pianeggiante, collinoso, montagnoso, ecc.), condizioni ambientali (vento, ghiaccio, contaminazione, ecc.) e infrastrutture esistenti (strade, ferrovie, ecc.);

-tipo di impianti di produzione e loro ubicazione (ad esempio grandi impianti lontani da centri di consumo alimentati attraverso lunghi sistemi di trasmissione, FER concentrate principalmente in grandi impianti o distribuite, ecc.);

- presenza di costosi sistemi AT sottomarini in CC (Corrente Continua) o di cavi sotterranei in CA (Corrente Alternata o in CC (ad es. sottomarini in Europa, sia nel Mar Baltico che nel Mare del Nord e nel Mediterraneo, ma anche sotterranei nel continente);

- distribuzione in MT/ BT con notevole estensione di cavi isolati per motivi di permessi e con costi ben superiori a quelli di linee aeree convenzionali con conduttori nudi non isolati;

-tipo di regolamentazione del mercato elettrico con eventuali incentivi/sanzioni per sicurezza/affidabilità della distribuzione (es. penalizzazione delle ore di non fornitura di elettricità che implicano maggiori investimenti)

- specifiche delle forniture di componenti (es. trasformatori, linee aeree) con perdite penalizzate o particolari requisiti che ne aumentano i costi;

- livello di automazione delle sottostazioni primarie e secondarie e livello di sofisticazione delle protezioni e controlli /dispacciamento dell’energia//monitoraggi /DSM (Demand Side Management – controllo dei consumi), contatori intelligenti;

- capacità manifatturiera locale di macchinari e apparecchiature elettriche; costi locali e disponibilità di finanziamenti/costi di finanziamento;

-onerosi permessi per la costruzione di infrastrutture, costi delle servitù e dei ritardi di realizzazione

A seconda della regione, il costo per le infrastrutture di trasmissione varia tra il 5% e il 15% dei costi totali del settore elettrico e, per le infrastrutture di distribuzione, tra il 20% e il 35%.

Negli Stati Uniti il rapporto tra spese nella distribuzione e quelle in trasmissione, nel 2015, era di circa 2 a 1 (simile alla media mondiale) mentre, nell'UE, era di circa 5 a 1.

Le tecnologie chiave coinvolte nella T&D sono              

Linee di trasmissione aeree (OHTL)

Cavi sotterranei e sottomarini

Sottostazioni CA (Corrente Alternata)

Stazioni di Conversione CA/CC (Corrente Alternata/Corrente Continua)

FACTS (Flexible Alternating Current Transmission Systems –Sistemi per flessibile trasmissione CA)

Protezioni e Controlli

Applicazioni ICT

Smart Grids

Vale la pena ricordare che l'attuale estensione mondiale di linee elettriche in km di circuiti singoli (es. una linea con doppia terna ha 2 circuiti e conta il doppio) è:

Trasmissione ad AltaTtensione

5 milioni di km

Distribuzione a Media Tensione

30 milioni di km

Distribuzione a Bassa Tensione

35 milioni di km            

La seguente tabella riassume il mercato del 2015 in milioni di dollari statunitensi per le apparecchiature e sottosistemi del settore T&D, suddiviso in regioni del mondo:

(Legenda colonne: Trasformatori, Apparecchiatue di manovra, Isolatori, Cavi e Linee, Inverters, Apparecchiature FACTS, Apparecchiature di Controllo e Misura, Totale Apparecchiature, Lavori Chiavi in Mano, Opere Civili, Gestione della società elettrica della realizzazione delle opere, Totale 2015.

La colonna “Isolatori e morsetterie” include anche Ia fornitura dei tralicci d’acciaio per le OHTL, mentre "Cavi e linee" includono sia le forniture di conduttori nudi che di cavi isolati sotterranei/sottomarini. La realizzazione di fondazioni ed edifici è sotto "Opere Civili" mentre ingegneria/installazione degli impianti da parte dei contrattisti sono sotto "Lavori chiavi in mano", separati dai costi della società elettrica per progettazione preliminare/supervisione della costruzione/messa in opera. "Apparecchiature di Controllo e Misura" include i contatori intelligenti.

È abbastanza evidente la grande concentrazione del mercato in Asia (incluso il subcontinente indiano) che raggiunge una quota vicina al 50%.

L'Europa occidentale è il secondo mercato con una quota del 15% circa, seguita dal Nord America.

Secondo la Commissione europea [8], gli investimenti del 2015 nei paesi dell'UE sono stati di circa 5 miliardi di euro nella trasmissione e di 27 nella distribuzione.

 

4 – TREND DEL SETTORE ENERGIA CON PARTICOLARE ENFASI SULL’ELETTRICITÀ

E’ difficile individuare le priorità fra i molti fattori che influenzano lo sviluppo del settore energetico globale e tali da produrre stime affidabili. Varie organizzazioni sviluppano scenari incentrati intorno a diverse ipotesi sui   vari fattori, con risultati differenti. La storia ci insegna che gli scenari che si sviluppano su un ampio numero di anni presentano maggiori probabilità che la realtà futura abbia grandi differenze rispetto alle previsione.

Fra i fattori specifici, quelli che appaiono più importanti per una visione globale possono essere raggruppati in poche categorie, anche se le situazioni e gli effetti possono variare notevolmente nei diversi paesi:

1) Aumento della popolazione e del PIL

2) Costi relativi delle risorse energetiche e impatto delle tecnologie

3) Problemi e politiche ambientali

4) Cambiamenti strutturali e comportamento del consumatore

5) Fattori vari, come la carenza di investimenti in Ricerca e Sviluppo e di personale specializzato di società elettriche o manifatturiere (in numero e qualità), le migrazioni dai paesi poveri, l’aumento del protezionismo e i nazionalismi ecc.

6) Soprattutto, eventi finanziari e geopolitici globali non prevedibili, che possono sconvolgere ogni piano e strategia.

Concentriamoci sulle prime 4 categorie con alcuni dati.

1) Aumento della popolazione e del PIL

La popolazione mondiale alla fine del 2016 era di 7,5 miliardi di persone (400.000 nascite al giorno). La Fig.8 ne mostra il trend degli ultimi 15 anni e il futuro fino al 2030, rispetto alle tendenze di consumo di energia primaria e consumo di elettricità.

Dal 2001 al 2015 la crescita della popolazione è stata di circa il 20% (con una media annuale dell'1,3%) rispetto a una crescita del 36% nel consumo di energia primaria (2,2% media annua) e del 56% nel consumo di elettricità (media annuale 3,2%).

Figura 8: Crescita della popolazione negli ultimi 14 anni rispetto al consumo di energia primaria e di elettricità e tendenze future fino al 2030 (elaborazioni dai dati dell'IEA)

La tendenza futura per il 2030 prevede una popolazione di 8,5 miliardi (crescita media annua dello 0,85%) con una crescita annuale del consumo di energia primaria dell'1,2% e dell'elettricità del 2%.

È abbastanza evidente l’importanza sempre maggiore del settore elettrico.

L'aumento della popolazione si avrà principalmente nelle economie emergenti e in via di sviluppo con una concentrazione della popolazione nelle grandi città (70% nel 2050), nelle quali il consumo pro capite è di gran lunga maggiore rispetto alle campagne. Nel 2016, la popolazione nelle economie emergenti e in via di sviluppo era già l’85% della popolazione mondiale.

L'Africa, la più povera dei continenti, ha avuto nel 2016 circa 1,2 miliardi di persone con un aumento medio annuo negli ultimi 15 anni del 2,5% (oltre il doppio della media mondiale). Con solo l'attuale 16% di popolazione mondiale, l'Africa sarà responsabile di oltre il 50% della crescita della popolazione globale e nel 2050, secondo l'ONU [9], raggiungerà il 26% della popolazione mondiale, cioè con 2,5 miliardi. L'età media nel 2016 in Africa era di 19,5 anni (in alcuni paesi più bassa fino a 15-16), rispetto a una media mondiale di 30 anni (40 anni e oltre per Stati Uniti, Canada, Giappone e la maggior parte dei paesi dell'UE); solo nel 2050 la popolazione africana dovrebbe raggiungere i 25 anni di età media

Il PIL globale reale, nel 2016 era circa il 58% nelle economie emergenti e in via di sviluppo, contro il 42% nelle economie avanzate; la differenza è in aumento.

Considerando le proiezioni a medio termine per i prossimi 5 anni, il Fondo Monetario Internazionale [10] fornisce i seguenti dati per la variazione percentuale annua del PIL reale:

 

2016

2017

2018

2022

Mondo

        3.1

3.5

3.6

3.8

Economie avanzate

1.7

2.0

2.0

1.7

Emergenti e in Via di sviluppo

4.1    

4.5                   

        4.9                   

5.0

USA

1.6             

2.3                   

2.5                  

1.7

EU

2.0            

2.0                   

1.8                   

1.7

Emergenti e in Via di sviluppo Asia

6.4            

6.4                   

6.4                   

6.2

 

America latina

         -1.0                   

                                            1.1                    

2.0                   

2.6

 

ME e nord Africa

3.8            

2.3                   

3.2                    

3.5

Africa sub sahariana

1.4            

        2.6                   

3.5                    

3.9

Vale la pena ricordare un crescente disaccoppiamento tra crescita del PIL e crescita del consumo di energia, iniziato circa 15 anni fa nei paesi dell'OCSE, come conseguenza delle razionalizzazioni e delle politiche di efficienza energetica.

2) Costi relativi delle risorse energetiche e trasformazioni rilevanti (ad esempio elettricità) con impatto delle tecnologie

La volatilità del prezzo del petrolio (ancora la prima fonte di energia primaria) con andamento ciclico ascendente e discendente ha sempre influenzato il costo dei combustibili fossili e lo farà anche in futuro. Oggi, sta influenzando le strategie di sviluppo energetico; la riduzione delle attività di perforazione può creare problemi negli anni a venire. Lo stesso vale per il futuro del carbone a causa del suo impatto sull'ambiente in assenza di impianti di cattura/utilizzo/stoccaggio della CO2, (CCSU). Lo sviluppo dell'utilizzo del gas in impianti a ciclo combinato ad alta efficienza, con basse emissioni di CO2, ha un grande impatto sull'uso futuro delle risorse.

Le proiezioni dei costi delle diverse tecnologie presentano grandi differenze in base alle varie fonti e pertanto influenzano la stima futura del loro sviluppo; inoltre il costo di una tecnologia è diverso a seconda delle circostanze e non esiste una tecnologia che sia una soluzione miracolosa ovunque.

Con riferimento al tasso di sviluppo medio annuo dei consumi delle risorse primarie, la Fig.9 riporta le analisi di diversi enti internazionali per il periodo 2015-2035

Figura 9 - Incremento medio annuo percentuale previsto del consumo di energia primaria nel periodo 2015-2035 e contributo delle varie fonti (Elaborazioni da IEA e WEC Italia).

L'aumento medio annuo percentuale varia da circa 0,95 a circa 1,45 (portando a grosse differenze dopo 20 anni) e il contributo delle varie fonti in percentuale al totale incremento previsto dalle singole agenzie varia come segue:

FER                 dal 20 al 27%    media 23,5%

Nucleare           dal 6 al 12%      media 9,0%

Carbone           da - 2 a 16%      media 7,0%

Gas                  dal 35 al 43%     media del 39,0%

Olio                  dal 10 al 30%     media del 20,0%

Il gas è in prima linea per essere la principale risorsa energetica, seguita dalle fonti rinnovabili; il petrolio mantiene una quota per i trasporti e i petrolchimici; il carbone presenta le differenze massime di proiezioni, con un contributo medio all'incremento stimato dei consumi anche inferiore rispetto al nucleare.

Le variazioni proiettate fino al 2025 e nel periodo 2025-2040 nel settore dei combustibili fossili sono previste da IEA [4] come da Figura 10.

Figura 10 – Variazioni proiettate per regione nel consumo di combustibili fossili: Fonte IEA [4]

I costi previsti delle diverse tecnologie per la produzione di energia elettrica vengono generalmente calcolati sulla base delle analisi LCOE (Levelized Cost Of Energy - Costo Energetico Livellato). L’LCOE di una particolare tecnologia di generazione è il rapporto tra i costi totali di un suo impianto (compresi i costi di capitale e operativi), e la quantità totale di elettricità che si prevede di generare durante la vita dell'impianto. Entrambi sono espressi in termini di valore attuale netto, influenzato dai tassi di deprezzamento.

Considerando le numerose variabili e ipotesi (costi di capitale e relativi trend, costi delle risorse primarie e disponibilità / variabilità locali per le FER, costi di manodopera locale, fattori di carico, costi delle emissioni di CO2, tassi di deprezzamento ecc.), i dati provenienti dalle diverse fonti si distribuiscono in maniera differente a livello globale per ogni risorsa tanto che hanno senso solo analisi locali e non le solite medie fuorvianti. I dati sul LCOE in essere per gli anni 2019-2022 e 2040 negli Stati Uniti si possono trovare nella nota bibliografica [12]. Altri dati utili sono nella nota [4].

Con riferimento alla futura produzione mondiale di elettricità, Bloomberg stima che i circa 25.000 TWh del 2.016 diventeranno 32.500 nel 2.030 e circa 38.000 nel 2.040 con le produzioni in TWh da risorse primarie come in Fig.12

Figura 12: Sviluppo della generazione di elettricità previsto fino al 2040

Secondo gli ultimi dati di BP (Energy Outlook 2018), al 2040 le fonti fossili manterrebbero una quota del 53% nella produzione di elettricità (27% carbone, 24% gas e 2% petrolio) contro il 38%   delle rinnovabili (13% idroelettrico e 25% le altre rinnovabili) e con il nucleare al 10%; il carbone sarebbe ancora la risorsa dominante nel settore elettrico

Il forte sviluppo di FER intermittenti come l'eolico e il solare è previsto continuare a livello globale. Vale la pena notare che l'eccezionale crescita iniziale in alcuni paesi era ed è una conseguenza di sostanziali sovvenzioni pagate dai clienti finali [5]; con la riduzione o l'eliminazione delle sovvenzioni, i nuovi investimenti potrebbero diminuire drasticamente, come il fotovoltaico in Germania e il fotovoltaico ed eolico in Italia, come riportato in Fig.13.

 

Germania – Aggiunte di capacità solare in ogni anno dal 2006 al 2014

 

Italia – Nuove connessioni eolico e fotovoltaico alla rete Enel in ogni anno dal 2007 al 2015

Figura 13 - Crollo della nuova capacità fotovoltaica annuale installata in Germania (curva superiore) e della nuova capacità annuale del vento e del fotovoltaico in Italia sulla rete Enel a seguito della riduzione degli incentivi. NB: Oltre l’85% di nuova capacità in Italia collegata alla rete di distribuzione Enel. Fonte: WEC [5].

 

3) Problemi ambientali e politiche sull’ambiente

I cambiamenti climatici e i problemi ambientali stanno avendo un forte impatto su:

 -politiche e regolamenti governativi. Ogni giorno vediamo sulla stampa annunci di nuove politiche e strategie energetiche a lungo termine. Ad es: “Nove Stati USA estendono l’obiettivo della riduzione delle emissioni al 2030”; “l'Ucraina adotta la sua strategia sull’energia per il 2035” (efficienza energetica, nuove FER 25%, idroelettrico 13%; vale la pena notare che nel 2016 il nucleare era la principale fonte di produzione di energia in Ucraina con una quota del 49%, seguita da impianti a carbone al 39%, gas 6% e idroelettrico 6%). “Il Belgio uscirà dal nucleare nel 2021” (oggi produce dal nucleare oltre il 50% di elettricità) “Varie nazioni, tra cui l’Italia, hanno proclamato l’uscita dal carbone entro il 2025” (Stati Uniti, Cina, India e Germania esclusi… ma responsabili di oltre i 2/3 dell’elettricità mondiale dal carbone). Ed i proclami aumentano in frequenza e livello di obiettivi in prossimità delle elezioni ... e molto probabilmente nessuno, tra chi fa annunci, sarà in carica per verificare i risultati effettivi.

 - esplosione di FER e, specificamente, di quelle non programmabili come solare e eolico con riduzione del contributo di combustibili fossili.

 - intensi sforzi in materia di risparmio energetico ed efficienza con riduzione dell'intensità della CO2 sul PIL Il passato e il futuro dell'intensità di CO2 sul PIL per i principali paesi / aree sono riportati in Fig.14.


Figura 14 – Storico e proiezioni per intensità di CO2 in tCO2 per 1000 dollari di PIL (2015). Fonte: IEA [4]

- crescente influenza dell'opinione pubblica sulla politica e sulle relative strategie energetiche (ad esempio: guerra al nucleare e al carbone e in generale ai combustibili fossili per la produzione di energia)

 - crescente e diffusa opposizione alle autorizzazioni e alla costruzione di infrastrutture energetiche (e le linee ad alta tensione ed i gasdotti sono uno degli elementi più critici).

In ogni caso, bisognerebbe tener conto delle implicazioni dell'Accordo di Parigi sul cambiamento climatico, ratificato a novembre 2016. Occorrerà però verificare quale sarà il reale impatto, considerando anche la nuova posizione degli Stati Uniti e il mancato accordo sul contributo economico di ciascun paese sviluppato nei confronti di quelli in via di sviluppo (e la quota tra loro). E l’accordo su quanto si deve pagare (o ricevere) non è facile.

 

4) Cambiamenti strutturali e comportamento del consumatore

I 4 settori principali per il consumo di energia (industriale, commerciale, domestico e dei trasporti) stanno avendo forti cambiamenti in funzione dei 3 fattori sopra citati. Considerando la posizione dominante della Cina nel settore energetico, il trend di sviluppo dei consumi cinesi più   verso i settori commerciale e residenziale rispetto a carbone/acciaio/cemento, interesserà il resto del mondo.

I "consumatori" dei primi 3 dei 4 settori di cui sopra si preparano a diventare e ad agire come "clienti", a fare le proprie scelte sul tipo di energia e su quando usarla e stanno cercando di diventare prosumer (da produrre+consumre energia, per cui il cliente partecipa anche al processo produttivo). L'attività di business si avvicina ai "clienti" con nuove start-up, nuovi attori e nuovi tipi di servizi. Il comportamento dei consumatori finali domestici e in particolare dei millennials, introdurrà cambiamenti strutturali.

Ma soprattutto l'integrazione massiccia e pervasiva delle Information and Communication Technologies, ICT, nel settore energetico ha introdotto e sarà causa dei maggiori cambiamenti con il trattamento di un numero enorme di dati ( "big data”) e con l’incombente problema della cyber security.

Anche la resilienza delle infrastrutture energetiche a eventi atmosferici severi più frequenti e imprevedibili (trombe d'aria, inondazioni, neve e ghiaccio in alcune regioni ecc.) avrà un impatto sugli standard e sulla progettazione dei sistemi energetici e dei loro componenti; come anche nell'organizzazione/struttura dell’O&M per i rapidi ripristini del sistema, onde minimizzare i disagi dei clienti. Chiaramente i cambiamenti strutturali saranno guidati o frenati dagli enti di regolazione, che stanno diventando, insieme alla tecnologia, i fattori chiave del mercato energetico.

Venendo al settore elettrico, è abbastanza chiaro il suo ruolo fondamentale nell'arena energetica, come da figura 8, che lo evidenzia anche come primo settore per integrazione massiccia delle ICT. E’ quello che ha avuto e ha le più importanti modifiche strutturali in tutti i suoi 5 sottosettori, generazione, trasmissione, distribuzione, vendita, consumatori/utenti. Ciò è dovuto alla riprogettazione del mercato (privatizzazioni) e agli sviluppi tecnologici; le sfide per il suo futuro sono grandi, considerando tra le altre: l’integrazione delle FER e la generazione distribuita con requisiti di flessibilità rilevanti a tutti i livelli; l’integrazione a tutti i livelli dei sistemi di accumulo; l’introduzione massiccia di elettronica di potenza e automazione e i FACTS e lo sviluppo di interconnessioni in CC;  il controllo ottimale dei flussi di energia da tutti i generatori a tutti i consumatori; l’integrazione dello sviluppo previsto di veicoli elettrici e pompe di calore; l’automazione degli edifici e l’introduzione diffusa  dei contatori intelligenti, il contributo della risposta dei consumi alle esigenze del sistema, le reti intelligenti: l’interconnessione tra paesi.

L'IEA sottolinea che "nel complesso, la rete si sta modernizzando e sta passando da una pura attività di fornitura di energia elettrica a una piattaforma integrata per dati e servizi, grazie a rapidi progressi nelle tecnologie digitali di informazione e comunicazione, che sono già cresciute ad oltre il 10% delle spese di rete". E questo sta cambiando completamente i ruoli di tutti gli stakeholders.

Per quanto riguarda la T&D, tutte le fonti la danno come il mercato dell'energia con la maggiore crescita negli anni futuri, insieme alle FER. Secondo l’INMR [7], la spesa in apparecchiature e sistemi di T&D raggiungerà 312 miliardi di dollari statunitensi nel 2025, con un aumento di oltre il 50% rispetto al 2015. Nel 2025 la quota per regione rispetto a quella del 2015 si trova in Fig.15.

Figura 15 - I cambiamenti nel mercato mondiale T&D 2015-2025 per regione - Fonte[7]

L'Asia, trainata dalla Cina, aumenta nel 2025 la quota globale che si avvicina al 50%; il sub continente indiano e l'Africa aumentano la loro quota e superano il Sud America, andando dal 4 ° al 5 ° posto rispettivamente dopo l’Asia, l’Europa occidentale e il Nord America.

L'UE [8] prevede nel periodo 2021-2050 una spesa annuale in T&D compresa tra i 41 e i 65 miliardi di euro rispetto ai 30-35 del 2011-20.

 

 

*Presidente Onorario WEC Italy e FAST, ex Presidente della Task Force WEC su “Integrazione delle Rinnovabili nei Sistemi di Energia Elettrica”.

**Questo documento è parte di una versione aggiornata del rapporto presentato da Clerici alla Conferenza Mondiale INMR (INMR is the world's leading technical journal in the field of electrical insulators, surge arresters, bushings and cable accessories, electrical,insulators.) svoltasi a Sitges in Spagna dal 4 al 6 Novembre 2017, e portato a termine con il supporto del CESI

La traduzione dall’inglese è stata curata da Alessandra Potalivo per l’Astrolabio

 

BIBLIOGRAFIA

[1] BP- Statistical Review of World Energy-June 2017

[2] ENERDATA- Global Energy Statistical Yearbook 2017

[3] WEC- World Energy Resources 2016

[4] IEA-World Energy Outlook 2017

[5] WEC- Variable Renewables Integration in Electricity Systems: how to get it right -2016

[6] IEA-World Energy Investment 2017

[7] INMR- Market Overview-Growth in T&D Equipment &Systems up to 2025-July 22, 2017

[8] EU Parliament, Directorate General for Internal Policies-European Energy Industry Investment-February 2017

[9] United Nations-World Population Prospects -The 2017 Revision

[10] International Monetary Fund-The World Economic Outlook April 2017

[11] Gov.UK BEIS-Energy generation cost projections 2017

[12] EIA- Levelized Cost and Levelized Avoided Cost of New Generation Resources in the Annual Energy Outlook 2017

[13] Clerici, Danfors, Paris-HVDC conversion of HVAC lines to provide substantial power upgrading-IEEE Transactions on PAS, Vol6, No 1, January 1991

[14] Barbarito, Clerici, Giglioli, Marsi, Paris-Compact versus conventional EHV lines: technical and economical comparisons-CIGRE 1984-Report 22-13

[15] Clerici, Landonio, Paris-EHV compact lines a new solution-CIGRE Leningrad Symposium 1991

[16] Clerici, Ardito, Asceri, Rizzo-Large interconnectors between countries and from bulk electricity generation-Paper 37, Session 3-CIGRE Symposium South Africa 2015

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