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DAL SITO RETE DELLA RESISTENZA SUI CRINALI
La grande elica di Fantozzi
- di: Alberto Cuppini
- Un nuovo esempio di faciloneria e spregiudicatezza nel progettare e costruire impianti eolici sull’Appennino tosco-emiliano. Arrembaggio eolico a Zeri (Massa Carrara) per terminare l’impianto entro il 30 aprile e ottenere così i “certificati verdi”.
Martedì 16 aprile 2013, RTA News ha dato ampio risalto alla notizia (cliccare sull’immagine per vedere il video).
Presto, presto! I certificati verdi saranno erogati solo fino al 30 aprile di quest’anno, poi la cuccagna finirà e si dovranno prima vincere le aste al ribasso per ottenere gli incentivi all’energia eolica previsti dal Decreto Ministeriale del luglio scorso per gli impianti che entreranno in funzione dopo tale termine. E quindi: avanti tutta, a costo di non rispettare le minime cautele.
Un bulldozer era già caduto in una scarpata nelle scorse settimane, ma adesso siamo all’assurdo: nessuno aveva pensato all’ingombro volumetrico delle enormi pale che si sarebbero dovute portare in cima alla montagna lungo una affascinante stradina di montagna, ripida, stretta e tortuosa, ai cui lati sorgono innumerevoli casette. I problemi dei trasporti eccezionali sono cominciati già alla prima curva! Ma che strano! Chi lo avrebbe mai detto, conoscendo i luoghi …
Complimenti in particolare ai pubblici amministratori che hanno dato il loro placet. Se la situazione non fosse così drammatica, si potrebbe dire che il progetto di Zeri è stato ideato e viene ora realizzato dal ragionier Fantozzi in persona.
Perdonerete la generalizzazione, ma ogni volta è peggio ed ogni volta noi della Rete della Resistenza sui Crinali ci rafforziamo nella convinzione che, nella vicenda dell’eolico industriale, c’è proprio qualcosa che non va. Tutta questa improvvisa frenesia a costruire, ai danni di indifese comunità montane, impianti industriali per la produzione di energia elettrica di queste dimensioni, nonostante gli obiettivi europei per il 2020 siano già stati abbondantemente conseguiti, induce a pensare non male, ma malissimo.
Ma, si sa, primum vivere, deinde philosophare. E vivere oggi significa, per la politica italiana, fare girare più soldi possibili a tutti i costi, non importa come, perché qualcosa deve pur ritornare in cassa. Anche a costo di sperperare cifre enormi per produrre danni irreparabili al paesaggio, all’ambiente ed al sistema elettrico, addebitandone i costi, di nascosto, alle bollette. E così, giorno dopo giorno, se ne va anche un pezzo di buona amministrazione che un tempo (neanche troppo lontano) era l’orgoglio delle ”Regioni rosse”.
Fotogallery del “fantozziano” trasporto eccezionale. Ci sarebbe da ridere se non fosse per le devastazioni provocate e l’incapacità dimostrata …
(Foto Gazzetta di Parma)
Dopo le molte insistenze dei comitati di cittadini sono intervenuti i Carabinieri di Zeri ed Albareto ed hanno sequestrato, non solo il cantiere ma l’intera strada in quanto, come riporta il locale, puntualissimo, TG RTA News, ”definita corpo del reato”.
Venerdì 19 aprile 2013, RTA News ha dato ampio risalto alla notizia