Tags: Società, Clima

DOPO LA COP21 DI PARIGI

Lettera ad una Professoressa

di: Gianluca Alimonti*
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera del prof. Gianluca Alimonti a sostegno della professoressa Luisa Cifarelli, presidente della SIF, Societa' Italiana di Fisica, attaccata per non aver accettato di allinearsi al nuovo conformismo climatico


Cara Professoressa Cifarelli,

vorrei esprimerti l’ammirazione ed il sostegno di un “piccolo” fisico che non è nemmeno un climatologo.

L’ammirazione è per il coraggio nel sostenere una posizione fuori dal coro che cerca di riportare l’approccio ad un tema così scottante come i cambiamenti climatici ad un livello scientifico che non necessariamente si allinea con la dilagante onda del facile, e comodo in alcuni casi, pensiero.

Il sostegno è per il veemente attacco cui sei sottoposta e che è condito, come spesso accade in questi casi, da infondate accuse di incompetenza se non addirittura di interesse personale.

Ma permettimi di entrare in alcuni dettagli. Ho letto che tu avresti osato " Smentire senza alcun sostegno scientifico i risultati ottenuti e condivisi da migliaia di scienziati": il riferimento e' senza dubbio ai modelli climatici globali. Questi modelli sono forse la miglior interpretazione possibile, date le attuali conoscenze, del complesso sistema climatico del nostro pianeta: in essi sono riprodotti al meglio i fenomeni fisici noti alla base del clima e le loro interazioni; non lo sono in maniera completa e probabilmente non lo sono tutti. I molti parametri liberi di questi modelli sono stati ottimizzati per riprodurre le condizioni climatiche della seconda meta' del XX secolo: e' ben noto che hanno dei grossi limiti sia nel riprodurre il clima della prima meta' dello stesso secolo, sia nel prevedere l'andamento della temperatura dell'inizio di questo secolo, rispetto alla quale mostrano un andamento palesemente divergente. Per non parlare delle difficolta' nel riprodurre, soprattutto alle latitudini intertropicali, fascia di massimo interscambio termico, l'andamento della T con la quota, che dovrebbe confermare la firma antropica sul riscaldamento globale, e la carenza di umidita' nell'aria, feedback positivo necessario nei modelli per giustificare un importante aumento della T globale.

In definitiva mi pare che i limiti di tali modelli, ben noti alla comunita' scientifica, siano tali da auspicare ulteriori necessari approfondimenti, senza che si debba per questo portare a supporto una teoria alternativa. La frase "questi modelli fanno acqua da tutte le parti" credo non possa esser piu' adatta!

Mi risulta poi altra tua grave "colpa" quella di "mostrare che la comunità scientifica è divisa": qui deduco che il riferimento sia invece al supposto 97% di consenso sul riscaldamento antropico tanto sbandierato anche da rilevanti figure politiche. Decisamente qui non e' necessario essere un climatologo per una semplice ma attenta lettura dello scritto che vorrebbe certificare tale consenso per scoprire che sulla base dei lavori sul clima degli ultimi 20 anni emerge che la maggior parte di questi non prende una posizione a favore o meno della responsabilita' antropica del riscaldamento e che anzi la parte degli "indecisi" cresce col passare degli anni.

Su questo punto direi quindi che eventualmente il tuo intervento ha semplicemente riportato l'attenzione alla situazione di reale confronto su una complessa tematica scientifica. Mi domando piuttosto da dove provenga questa forte necessita', stridente con la realta' dei fatti, di continuare a sostenere tale effimero consenso che tra l'altro, nel Paese di Galileo, risveglia ricordi non certo edificanti.

L'intera situazione, per certi versi paradossale, mi riporta l'immagine di un ricercatore che posto di fronte ai limiti del proprio modello, seppur valido, anziche' tornare in laboratorio a confrontarsi con la realta', batte i pugni sul tavolo sostenendone l'infallibilita' e gridando al mondo la sua illusione che tutti gli altri ricercatori siano d'accordo con lui...

Un caro saluto

*Prof. Gianluca Alimonti, Facoltà di Scienze e Tecnologie - Dipartimento di Fisica, Università degli Studi di Milano.

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