Tags: Amici della Terra, Energia, Ambientalismo, Fonti fossili
REFERENDUM NO TRIV
Non nel Mio Mare
-
La posizione di contrarietà al referendum del 17 aprile prossimo, assunta dalla Direzione degli Amici della Terra e (per una volta!) divulgata dai TG ha provocato un dibattito anche all’interno dell’Associazione. Pensiamo che sia utile e significativo pubblicare un breve carteggio che espone civilmente le reciproche posizioni fra Susanna Caruso (segretaria del Club dell’Etna) e la presidente nazionale Monica Tommasi.
Cari amici,
in qualità di socia di Amici della Terra, ritengo giusto comunicare che non condivido la posizione sul referendum del 17 aprile espressa dalla presidente nell’intervista rilasciata al Tg2. Personalmente, credo in un futuro libero dall'energia da combustibili fossili, in favore di fonti rinnovabili, nello sviluppo di un economia dei paesi del Mediterraneo che sia basata anche sulla biodiversità dell’ambiente marino, sulla pesca sostenibile e sul turismo. Temo fortemente i pericoli legati alle piattaforme offshore, primo fra tutti lo sversamento di idrocarburi in un mare chiuso come il Mediterraneo. Non credo valga la pena svendere così le nostre vere ricchezze per l’arricchimento di pochi.
Ci tengo a chiarire che questa è la mia posizione personale ma ritengo che sia condivisa da molti soci dell’associazione in tutta Italia.Grazie,
Susanna Caruso, Casa delle Farfalle Monteserra, Viagrande (CT)
Cara Susanna,
ti ringrazio molto di avermi scritto. La dichiarazione al TG2 è stata di circa 20 secondi: con quei tempi è impossibile spiegare un argomento così complesso. Penso però che l’aver accettato di esprimerci in quella sede abbia sollecitato il dibattito, anche quello interno, molto più che la lettura del nostro comunicato sul nostro sito e che possa essere utile per far conoscere e rafforzare il nostro approccio alle questioni ambientali.
Tutti noi speriamo in un futuro libero da energie fossili ma nel periodo di transizione, che spero sia il più breve possibile, l’uso dei fossili è una realtà inevitabile. Oggi quasi l’80% dei consumi interni del paese è fossile (gas, petrolio e carbone). Nel 2030, l’Unione Europea prevede che si arrivi a ridurre il consumo al 70%.
Quindi, due sono le strade. Raccontare la favola che con le rinnovabili possiamo smettere di usare le fonti fossili già da oggi. Se siamo convinti che ad ascoltare ci siano dei creduloni o se ci fa comodo essere ingannati, accettiamo questo ambientalismo demagogico senza farci scrupolo di continuare ad usare la macchina, (l’aereo, il treno le navi) per spostarci, il gas per cucinare e per riscaldarci e l’elettricità (anche di notte) per illuminare e comunicare.
Oppure decidiamo di continuare ad essere un associazione ambientalista responsabile e realista. Questo significa preoccuparsi che siano evitati disastri e fare in modo che i danni ambientali siano ridotti il più possibile. Significa attivarsi per ridurre il consumo di energia aumentando l’efficienza e facilitare la transizione alle rinnovabili aumentando la ricerca. Cioè,fare quello che hanno fatto e che fanno gli Amici della Terra fin dagli anni 80 del secolo scorso quando si sono battuti (da soli) per l’istituzione del sistema di agenzie per la protezione dell’ambiente e quando hanno fatto dell’efficienza energetica il proprio impegno principale.
Qualcuno dice che il metano e il petrolio che estraiamo a casa nostra sia poco, che non valga la pena estrarlo. In realtà, oggi, esso copre il 10% del nostro fabbisogno di fossili. Anche per questo, penso che non sia giusto dire di no alle trivelle nel nostro paese e poi importare il metano o il petrolio dalla Nigeria o dalla Libia, anzi, che non sia etico.
L’ambientalismo di maniera che oggi vorrebbe chiudere le piattaforme ancora attive entro le 12 miglia, non ha fiatato quando due anni fa l’Eni ha trovato uno dei maggiori giacimenti di metano al largo della costa egiziana. E fa finta di non conoscere le concessioni attive da parte degli altri paesi che si affacciano nel Mediterraneo.
L’ambientalismo in cui credo è quello che non nasconde la realtà ma si preoccupa di migliorarla per davvero. Un abbraccio
Monica Tommasi