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CERTIFICATI BIANCHI

Occorre un vero rilancio (non una semplice revisione) per conseguire gli obiettivi di efficienza energetica.

Roma, Palazzo dell’Informazione, giovedì 1 ottobre 2015 - Al Convegno degli Amici della Terra si tiene il primo confronto pubblico sul documento del Ministero dello Sviluppo Economico per la riforma dei Certificati Bianchi. In sintesi, le “Osservazioni e Proposte” (consultabili per intero da questo indirizzo) dell’associazione ambientalista impegnata prioritariamente nelle politiche di efficienza energetica.



Nel 2020, in Italia, il risultato di risparmio energetico conseguito dai Certificati Bianchi dovrà essere pari a 4,3 Mtep all'anno di risparmi di consumi finali di energia, ossia sette volte superiore a quello raggiunto nel 2014. Dunque, le nuove linee guida per il funzionamento di questo meccanismo, su cui il Governo ha aperto una consultazione pubblica, non potranno limitarsi ad una semplice revisione delle procedure ma dovranno favorire un deciso consolidamento e potenziamento di quello che si è ormai affermato come lo strumento principale per l’efficienza energetica.

E’ lo stesso Governo, infatti, che ha giustamente scelto di utilizzare prioritariamente il meccanismo dei Certificati Bianchi ( o titoli di Efficienza energetica, TEE) per conseguire l’obiettivo 2020 di risparmio energetico finale in base a quanto previsto dall’articolo 7 della Direttiva 27/UE/2012. Questo impegno, che per la prima volta è stato reso vincolante, è sancito in Italia dal Piano d’Azione nazionale per l’Efficienza Energetica (PAEE 2014) che prevede che il 62% di questo obiettivo venga conseguito tramite i Certificati Bianchi.

Ora però, il calcolo dei risparmi di energia è effettivo e non più semplicemente derivato dal calo di consumi. In base ai dati provvisori forniti dal Ministero per lo Sviluppo Economico alla UE, nel 2014, ai fini dell’obiettivo ex art. 7 della Direttiva, sarebbero stati conseguiti circa 0,76 Mtep annui di risparmi di cui il 78% da Certificati Bianchi, il 22% da detrazioni fiscali e un contributo molto limitato dal Conto Termico.

Risultati, che richiedono un deciso incremento per conseguire gli impegni presi. Le linee guida dovranno tenerne conto ma è anche indispensabile che, contestualmente ad esse, vengano definiti gli obiettivi di risparmio energetico a carico dei soggetti obbligati, per gli anni successivi dal 2017 al 2020, in modo da offrire uno scenario di stabilità complessiva, insieme alle nuove regole, per tutti gli operatori coinvolti.

Per gli Amici della Terra, è inoltre necessaria una valutazione generale dei risultati dello strumento a 10 anni dalla sua istituzione. Occorre ricordare che, raccomandato dalla UE, il meccanismo dei Certificati Bianchi è stato adottato con successo in molti paesi europei e che, per l’Italia che lo ha inventato, il suo incremento dovrebbe costituire un punto d’onore. Fra i principali punti di forza del meccanismo occorre sottolineare il coinvolgimento attivo nello sforzo per la crescita dell’efficienza energetica del mondo delle utility soggette agli obblighi di risparmio energetico e lo sviluppo delle società di servizi energetici. La creazione di un nuovo mercato, di nuove aziende e relativi posti di lavoro ha consentito la diffusione e la crescita in Italia di un know how specializzato, all’avanguardia a livello europeo, nei servizi per l’efficienza energetica rivolti alle imprese.

Altro elemento qualificante del meccanismo è il basso costo-efficacia dei certificati bianchi che è di circa 8,5 € per MWh di risparmi di consumi finali di energia mentre, nel caso delle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica, è otto volte superiore, pari a circa 68 € per MWh risparmiato.

Il consolidamento dei Certificati Bianchi, nel periodo 2017-2020, ci consentirà di perseguire l’obiettivo vero delle politiche di efficienza energetica: non solo una diminuzione dei consumi ma soprattutto risparmi di energia che corrispondano ad un miglioramento dell’intensità energetica nei vari settori di utilizzo dell’energia e ad un incremento della competitività del sistema paese.

Con le nuove linee guida devono essere superate le criticità e le contraddizioni emerse nella gestione del meccanismo ma è soprattutto necessario individuare le soluzioni per un effettivo rilancio del suo funzionamento evitando un avvitamento burocratico che ne segnerebbe il depotenziamento e il declino. In questa prospettiva gli Amici della Terra hanno formulato le seguenti osservazioni al documento di consultazione:

  • E’condivisibile introdurre requisiti di maggiore di qualificazione dei soggetti che accedono ai certificati bianchi ma senza introdurre barriere che restringano inutilmente il perimetro degli attori e delle potenzialità di intervento;
  • Si condivide la necessità di eliminare i rischi legati all’attribuzione dei TEE con modalità che non siano chiaramente collegate all’effettivo conseguimento di risparmi energetici. Tuttavia le nuove modalità di riconoscimento dei TEE devono avere un carattere di flessibilità anche per gli interventi a più elevate intensità di capitale e maggiore vita tecnica, in particolare nei processi produttivi del settore industriale;
  • con le nuove linee guida deve essere reso disponibile un “catalogo” di parametri di riferimento per l’individuazione dei risparmi con caratteri di addizionalità rispetto a standard obbligatori o già diffusi sul mercato. Ciò ridurrebbe le incertezze per i presentatori degli interventi e aumenterebbe al trasparenza nella valutazione dei progetti.
  • il meccanismo deve essere aperto a interventi in tutti i settori in cui può risultare efficace come ad esempio trasporti e riqualificazione edifici.
  • Si ritiene indispensabile, mantenere il sostegno al teleriscaldamento tramite i certificati bianchi fino al varo di nuovi strumenti di promozione per questo settore;
  • Fondamentale agevolare le procedure di valutazione per il riconoscimento dei Titoli di Efficienza Energetica per i progetti basati su diagnosi energetiche qualificate;

Le procedure per il riconoscimento dei certificati bianchi dovranno garantire certezza dei tempi e delle regole, trasparenza e proporzionalità tra irregolarità e sanzioni.

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