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NUOVA DIRETTIVA EUROPEA SULL’EFFICIENZA ENERGETICA

Una Buona Ricetta per l’Europa

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di: Tommaso Franci
Nella consultazione avviata dalla Commissione europea per la revisione della direttiva per l’efficienza energetica, gli Amici della Terra ripropongono la Ricetta italiana per fare dell’efficienza il cardine delle politiche energetico-climatiche in sinergia con quelle per il rilancio economico.


Si è conclusa il 29 gennaio la consultazione, avviata il 4 novembre scorso, per la revisione della direttiva 2012/27/UE per l’efficienza energetica. La Commissione europea ha effettuato la consultazione come passo preliminare per presentare, entro il 2016, una proposta di adeguamento dell’attuale direttiva ad un nuovo obiettivo UE 2030 per l’efficienza energetica. Infatti, uno dei focus della consultazione riguarda proprio gli articoli 1 e 3 della direttiva per la formulazione dell’obiettivo di miglioramento dell’efficienza energetica che oggi costituisce uno dei punti di deboli delle politiche UE in questo settore.

La Commissione intende superare l’attuale impostazione che prevede obiettivi 2020 e piani con approcci diversi e incoerenti per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti, il miglioramento dell’efficienza energetica e la diffusione delle rinnovabili.

In particolare, l’obiettivo UE 2020 per l’efficienza energetica non è formulato in modo adeguato, ma è relativo al semplice consumo di energia; consumo che può ridursi per via della crisi economica, anche indipendentemente dai miglioramenti nell’efficienza degli usi delle risorse energetiche, come sta accadendo questi ultimi anni.

 

Inoltre, mentre gli obiettivi di riduzione dei gas serra sono riferiti al livello storico del 1990, per la riduzione dei consumi di energia primaria, la direttiva 2012/27/UE ha adottato uno scenario di riferimento (assenza di nuove politiche) formulato prima della crisi economica. L’obiettivo 2020 UE per l’efficienza energetica è quindi formulato in modo doppiamente fuorviante. In base ad esso, l’obiettivo UE 2020 prevede una riduzione dei consumi di energia del 20%. In Italia, con la Strategia Energetica Nazionale (SEN 2013) e poi con il PAEE, tale obiettivo sempre per il 2020 è stato portato al 24% di riduzione dei consumi rispetto allo scenario di riferimento, obiettivo già raggiunto e superato nel 2013 (-25,8%). Nel 2014 i consumi italiani di energia primaria sono ulteriormente calati ed è stata raggiunta una riduzione dei consumi di energia di quasi il 30% rispetto allo scenario di riferimento. Si sarebbe così superato addirittura l’attuale obiettivo UE al 2030 di una riduzione dei consumi del 27% rispetto allo scenario di riferimento.

Italia: stato di attuazione dell’obiettivo 2020 UE per l’efficienza energetica al 2014

Fonte: elaborazione e stime Amici della Terra Italia su dati Eurostat e MSE.

Così l’obiettivo 2020 (e 2030) per l’efficienza energetica è stato facilmente raggiunto e superato secondo l’indicatore codificato dalla direttiva 2012/27/UE per formulare il target, ma risulta evidente che questa formulazione degli obiettivi di miglioramento dell’efficienza energetica è insostenibile e deve essere superata.

Già nel 2014, gli Amici della Terra con la propria proposta “La ricetta italiana” parteciparono alle fasi di consultazione dei principali atti di recepimento della direttiva 2012/27/UE sottolineando le incongruenze nella formulazione degli obiettivi 2020 e sollecitando il Governo a superare i limiti dell’impostazione UE delle politiche di promozione dell’efficienza energetica attraverso l’adozione di un nuovo approccio.

Oggi è più che mai necessaria una “ricetta italiana” che faccia dell’efficienza energetica il perno delle politiche di ripresa economica. L’Italia potrà dar seguito a quanto sostenuto nella Strategia Energetica Nazionale circa la priorità da accordare all’efficienza energetica se sarà in grado di valorizzare la tradizionale capacità delle proprie imprese di innovare i processi produttivi attraverso tecnologie efficienti, una svolta che può divenire la ricetta da portare in sede comunitaria per la definizione di nuove politiche energetico- ambientali per il 2030.

Gli Amici della Terra propongono di adottare un indicatore che possa esprimere il miglioramento di efficienza energetica in modo collegato alla crescita della competitività del Paese. L’intensità energetica, che esprime il rapporto tra una unità di ricchezza o produzione e la quantità di energia necessaria per realizzarla, è un indicatore che consente, molto meglio dell’andamento dei consumi, di registrare l’effettivo miglioramento dell’efficienza energetica nelle attività di produzione o consumo. In base a questa proposta, gli Amici della Terra ipotizzano che un obiettivo significativo al 2020 per l’Italia potrebbe essere quello di ridurre l’intensità energetica del 15% rispetto al 2010 e del 25% nel 2030. Ad esso andrebbero associati obiettivi settoriali (definiti attraverso specifici indicatori) di miglioramento dell’efficienza energetica nei diversi settori di consumo finale dell’energia.

Il Governo deve prendere atto che un solido rilancio dell’economia italiana può passare solo attraverso investimenti di miglioramento dell’efficienza energetica nei processi produttivi in chiave di crescita della competitività. Assumere la riduzione dell’intensità energetica come principale obiettivo costituisce la premessa per un’effettiva integrazione delle politiche ambientali con le politiche industriali.

Gli Amici della Terra hanno partecipato con il proprio contributo alla consultazione sulla revisione della direttiva 2012/27/UE rilanciando la proposta di porre al centro delle politiche europee di efficienza energetica un indicatore come l’intensità energetica legato in modo virtuoso al rilancio dell’economia e della competitività.

Dopo gli esiti della COP 21, questa proposta dovrebbe essere un tassello fondamentale della proposta italiana nell’ambito del processo avviato dalla Commissione per la definizione del nuovo pacchetto energia e clima 2030. Una proposta indispensabile per ottenere una coerenza tra gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra e quelli per l’efficienza e le rinnovabili, sia a livello di politiche nazionali che a livello complessivo europeo.

Il processo attivato dalla Commissione prevede la definizione di piani nazionali energia e clima 2021-2030, che, da oggi al 2020, dovrebbero offrire un quadro certo per il conseguimento degli obiettivi UE 2030.

Ciò sarà possibile se l’efficienza energetica diventerà la priorità vera delle politiche energetico climatiche in modo sinergico e virtuoso con le politiche di rilancio dell’economia.

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