Energia e ambiente nel decreto Milleproroghe


Il decreto legge Milleproroghe, attualmente all’esame della Camera, contiene quattro disposizioni in materia di energia e ambiente.

L’articolo 10, comma 1, proroga di un anno (a tutto il 2020) l’agevolazione fiscale inerente alla sistemazione a verde di aree scoperte di immobili privati a uso abitativo. L’agevolazione consiste nella detrazione dall’imposta lorda del 36 per cento della spesa sostenuta, nel limite di spesa di 5.000 euro annui e quindi entro la somma massima detraibile di 1.800 euro.

L’articolo 12, comma 1, proroga agli acquisti effettuati nell’anno 2020 il contributo, già riconosciuto per l’anno 2019, per l’acquisto di motocicli e ciclomotori elettrici o ibridi, previa rottamazione di un analogo veicolo inquinante.

L’articolo 12, comma 2, estende la possibilità di fruire del contributo per l’acquisto di autoveicoli nuovi elettrici o ibridi, anche al caso di rottamazione di autoveicoli omologati “Euro zero”.

L’articolo 12 comma 3, oggetto di emendamenti in commissione, proroga dal 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2022 il termine di cessazione del regime di tutela del prezzo - cosiddetto regime di “maggior tutela” - per i clienti finali di piccole dimensioni nei mercati dell’energia elettrica e del gas. 

In merito a questa proroga, l’Arera ha inviato una Segnalazione a parlamento e governo, in cui riconosce che “l'attuale situazione dei mercati retail evidenzia dinamiche concorrenziali ed un effettivo grado di maturità per l'accesso al mercato conseguito dai clienti di piccole dimensioni ancora limitato, determinando una presenza di tali clienti riforniti sul libero mercato piuttosto insoddisfacente”

Tuttavia, afferma l’Arera, la diposizione contenuta nel decreto Milleproroghe “risulta incompatibile con il dettato della direttiva UE 2019/944, che riconosce agli Stati membri la facoltà di continuare a ricorrere al regime di tutela di prezzo per un periodo transitorio di durata non predeterminata esclusivamente a favore dei clienti domestici e/o delle micro-imprese”.

Inoltre, la disposizione “non prevede alcuna gradualità nella transizione verso il nuovo assetto di mercato in cui non sarà più presente la predetta tutela di prezzo; gradualità che, come già segnalato a parlamento e governo dall'Autorità con la Segnalazione 9 dicembre 2019, avrebbe invece consentito di mitigare l'impatto sul cliente finale del passaggio al nuovo modello di libero mercato sancito dalla legge concorrenza”.

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