Il Green Deal europeo alla prova dell’emergenza coronavirus
Secondo il primo ministro Andrej Babiš, “l'Europa in questo momento dovrebbe mettere da parte il Green Deal e concentrarsi invece sul coronavirus”.
Una posizione echeggiata dal viceministro polacco delle risorse statali Janusz Kowalski, secondo il quale “i risultati della lotta contro il coronavirus saranno dolorosi. È ovvio che i paesi cercheranno ulteriore denaro per aiutare le loro attività e i cittadini”.
E quindi, come riferisce Euractiv, secondo il viceministro polacco “la Polonia e altri paesi dovrebbero prendersi cura del clima da soli e l'ETS dovrebbe essere rimosso dal 1 ° gennaio 2021, o almeno la Polonia dovrebbe essere esclusa dal sistema”.
Al Consiglio europeo dello scorso dicembre, la Polonia era stato l’unico paese a non sottoscrivere l’impegno per il raggiungimento della neutralità climatica antro il 2050, riservandosi di riesaminare la questione al Consiglio del prossimo giugno.
Alla richiesta di un commento sulle dichiarazioni di Kowalski, un portavoce della Commissione europea ha detto di non poter fare previsioni su quali implicazioni l’emergenza coronavirus avrà sulle varie aree politiche dell’Ue, aggiungendo che “mentre la nostra attenzione immediata è rivolta alla lotta contro COVID-19, il nostro lavoro sul Green Deal europeo continua. La crisi climatica è ancora una realtà e richiede la nostra continua attenzione e i nostri sforzi”.