Interrogazione sul funzionamento del Fondo nazionale per l’efficienza energetica. La risposta del ministro Patuanelli

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Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli (M5S) ha risposto a un’interrogazione a risposta scritta di dieci sentori del suo stesso partito, primo firmatario Sergio Puglia, sul funzionamento del Fondo nazionale per l’efficienza energetica. Nell’interrogazione si segnalava una “discrasia” sussistente tra il decreto legislativo n. 102 del 2014, che ha istituito il Fondo, e il decreto 22 dicembre 2017 dei ministeri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente, che ne disciplina il funzionamento.

Secondo gli interroganti, il decreto legislativo del 2014 indica che il Fondo è “destinato a sostenere il finanziamento di interventi di efficienza energetica, realizzati anche attraverso le "ESCO", il ricorso a forme di partenariato pubblico-privato, società di progetto o di scopo appositamente costituite, mediante due sezioni destinate rispettivamente: alla concessione di garanzie, su singole operazioni o su portafogli di operazioni finanziarie; all'erogazione di finanziamenti, direttamente o attraverso banche e intermediari finanziari, inclusa la Banca europea degli investimenti, anche mediante la sottoscrizione di quote di fondi comuni di investimento di tipo chiuso che abbiano come oggetto di investimento la sottoscrizione di titoli di credito di nuova emissione o l'erogazione, nelle forme consentite dalla legge, di nuovi finanziamenti, nonché mediante la sottoscrizione di titoli emessi ai sensi della legge 30 aprile 1999, n. 130, nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto crediti di privati verso piccole e medie imprese e ESCO per investimenti per l'efficienza energetica”.

Il decreto ministeriale del 2017, invece, “sembrerebbe restringere il campo di applicazione del Fondo”, stabilendo che “le garanzie possono essere concesse solo su singole operazioni di finanziamento” e individuando solo nelle banche e negli istituti finanziari i soggetti che possono richiedere l'accesso alle garanzie concedibili dal Fondo.

Nell’interrogazione i senatori del M5S indicavano l’opportunità di “integrare il decreto ministeriale consentendo che il Fondo rilasci garanzie non solo su singole operazioni, ma anche su portafogli di operazioni finanziarie, per ampliare lo spettro di operazioni che possono beneficiare delle agevolazioni nella forma delle garanzie, nonché ammettendo tra i soggetti richiedenti il rilascio delle garanzie stesse anche intermediari finanziari diversi”. Infatti, “il decreto ministeriale non ricomprende la modalità indiretta di erogazione di finanziamenti attraverso istituti di credito o intermediari finanziari, inclusa la sottoscrizione di fondi di investimento di tipo chiuso, diversamente da quanto espressamente statuito dal decreto legislativo, per cui sarebbe opportuna la loro inclusione”.

Gli interroganti chiedevano al ministro dello Sviluppo economico di “attivarsi affinché venga approntata una modifica o comunque venga disposta un'interpretazione chiarificatrice dei rapporti tra la norma di cornice e quella di attuazione”.

Nella sua risposta, il ministro Patuanelli non ha fornito un chiarimento netto sulla “discrasia” tra il decreto legislativo del 2014 e il decreto ministeriale del 2017, limitandosi a dire che, “a seguito della fase iniziale, si sta valutando di integrare lo strumento, anche allargando la tipologia di interventi e operazioni ammissibili”.

Patuanelli si è soffermato sulla seconda domanda dell’interrogazione e cioè su quali iniziative i ministri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente “intendano intraprendere al fine di dare esaustiva attuazione agli obiettivi e finalità disposte dal legislatore europeo in materia di efficienza energetica”.

Il ministro ha ricordato che il Fondo, gestito da Invitalia, è operativo dal 20 maggio 2019, “ha natura rotativa ed è finalizzato a sostenere interventi di efficienza energetica realizzati dalle imprese e dalla pubblica amministrazione su immobili, impianti e processi produttivi, servizi ed infrastrutture pubbliche, ivi inclusa l'illuminazione pubblica, nonché interventi per la realizzazione e l'ampliamento di reti per il teleriscaldamento e per il teleraffrescamento. A tale proposito sono state istituite, all'interno del fondo, due sezioni distinte: la prima, destinata alla concessione di garanzie su singole operazioni di finanziamento; la seconda, destinata all'erogazione di finanziamenti a tasso agevolato”.

“Ad oggi si sono concluse le valutazioni di 17 progetti, dieci dei quali, afferenti a richieste di finanziamento, sono stati approvati.”

Il ministro ha poi informato che è in fase di concertazione con i ministeri competenti uno schema di decreto che “prevede l'istituzione di una sezione dedicata al rilascio di garanzie su operazioni di finanziamento per gli interventi di efficienza energetica promossi con il meccanismo delle detrazioni fiscali per la riqualificazione degli edifici”.

Infine, Patuanelli scrive che “al fine di accrescere la capacità del Fondo di promuovere gli interventi di efficienza energetica, è stata incrementata la dotazione finanziaria oggi disponibile tramite le risorse del "fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese", per un ammontare di circa 733 milioni di euro per il periodo 2021-2033. Rileva far presente che, a seguito della fase iniziale, si sta valutando di integrare lo strumento, anche allargando la tipologia di interventi e operazioni ammissibili. Come già avvenuto per gli strumenti e i provvedimenti in essere, anche per questa modifica sarà posta in essere un'interlocuzione con gli stakeholder, tra cui l'Associazione bancaria italiana (ABI). La priorità è quella di mantenere un bilanciamento tra la flessibilità di intervento del fondo e la finalità del legislatore, che è quella di promuovere finanziamenti volti ad implementare interventi di efficienza energetica”.

Pubblicato in Quel che c'è da sapere

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