Le proposte di diminuzione del numero dei parlamentari e delle altre cariche elettive, nonché di abolizione delle province e diminuzione di altre strutture di governo locale interessano l’opinione pubblica anche indipendentemente dall’entità dei risparmi di spesa conseguibili. Probabilmente l’obiettivo di molti cittadini è la riduzione delle dimensioni pletoriche e foriere di inefficienza della classe politica. Per contro, nel dibattito che si è sviluppato, molti politici hanno sostenuto la necessità di accettare come giustificati i “costi della politica” o anche i “costi della democrazia”.
In questo quadro, l’informazione fornita dai mezzi di comunicazione o dagli stessi politici sembra scarsa e di bassa qualità. Solo qualche giornale, tra cui il “Corriere della Sera” del 20 agosto 2011, ha fornito informazioni solide e verificabili, concernenti il numero comparato dei parlamentari in vari paesi, riprese dall’ ”Economist” dell’aprile 2011. Partiamo da qui per ricostruire le dimensioni più ampie dell’”eccesso di Stato” e di burocrazia.
Nessuno scienziato dubita ormai dell’esistenza del Big Bang e del fatto che 13,7 miliardi di anni fa l’universo fosse molto piccolo e che da allora abbia continuato ad espandersi. La storia che la scienza racconta è quella dei fatti avvenuti dopo quell’istante; non sa dire nulla su quello che è successo prima o sull’esistenza stessa di un prima perché non sa come misurarlo. Nei primi istanti di vita dell’universo le leggi della fisica hanno permesso di costruire due soli atomi: Idrogeno ed Elio. Da essi deriva tutto quello che conosciamo, inclusi i viventi che abitano il nostro pianeta.
In questa seconda parte dell’analisi sui meccanismi del sistema delle Nazioni Unite di interesse per l’ambiente, viene ricostruita una cronologia degli accadimenti e delle iniziative a livello internazionale dall’ultimo dopoguerra ad oggi, cercando anche di sintetizzare le parole d’ordine e gli obiettivi che hanno caratterizzato ciascun evento. La cronologia mette in luce le lungaggini, le contraddizioni e le posizioni ideologiche che sembrano essere state predominanti rispetto alla definizione di iniziative concrete per la sostenibilità ambientale.
Negli anni ’90, la formazione dell’Unione Europea fu una sfida alle leggi dell’economia e della politica. Poi la globalizzazione ha svelato la realtà: l’Europa non conta nel grande gioco planetario, e non sopravviverà se non si farà Stato. Ma per questo può solo contare sul traino della Germania. Quale sarà la decisione?
Soddisfazione generale per il bosone: ce l’ha fatta finalmente ad essere osservato. Ora noi ci aspetteremmo una “spending review”: vorremmo sapere una buona volta quali sono le priorità del paese e quali obiettivi vanno invece rinviati, ridimensionati o abbandonati. Chissà che sorprese!
La Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (UNSSD), meglio nota come Rio +20, si è tenuta a Rio de Janeiro il 20-22 giugno, nel ventesimo anniversario della famosa Conferenza su ambiente e sviluppo (UNCED) – il “Summit della Terra” - che si tenne nel 1992.
Quella di oggi è la quarta conferenza del suo genere a partire da quella di Stoccolma del 1972. Dopo le grandi speranze nate a Rio nel 1992, i risultati successivi sono stati giudicati da molti non entusiasmanti, anche perché troppo condizionati da posizioni politico-ideologiche.
Vogliamo partecipare alla scadenza di questi giorni con un contributo informativo propedeutico ad una rivisitazione critica. Il contributo comprende informazioni su: struttura e budget delle Nazioni Unite in generale e nel settore ambiente in particolare; una cronologia delle azioni istituzionali a livello internazionale nel settore ambiente, energia e sviluppo sostenibile; ed alcuni primi commenti in vista di contributi successivi.
Ascolta i canti delle principali specie di uccelli presenti nelle "Riserve Naturali del Lago di Tarsia e della foce del Fiume Crati" gestite dagli Amici della Terra.
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