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Le peripezie informatico-comunali di Pasquino

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Abbiamo incontrato di nuovo, durante il periodo di Natale, il cittadino anziano di Roma che usa il nome di Pasquino. Ci ha raccontato la seguente storia di ordinaria follia burocratica:

“Ho bisogno di un piccolo prestito, qualche migliaia di Euro, che mi servono per mettere un impianto fotovoltaico per l’elettricità e un solare termico per l’acqua calda a casa mia. Naturalmente, le ditte non offrono consulenza bancaria, ma mi hanno consigliato di andare alla mia banca. Ci sono andato, hanno dei prestiti ad hoc per casi come questi a buone condizioni, ma fra i documenti richiesti c’è il mio stato di famiglia. Questo nonostante che sia cliente della banca da 40 anni e che sappiano tutto delle mie condizioni finanziarie e della composizione della mia famiglia. Ma non c’è niente da fare.

Mi informo allora sullo stato di famiglia, che non richiedo da molti anni. Trovo subito sul sito di Roma Capitale (del Comune) la seguente interessante informazione:

Dal 1° gennaio 2012, ai sensi … della legge n.183 del 12 novembre 2011, non saranno rilasciate certificazioni da produrre alle Pubbliche Amministrazioni ed ai gestori di Pubblici Servizi, in ordine a stati, qualità personali e fatti: dette certificazioni dovranno essere sostituite con dichiarazioni in autocertificazione redatte innanzi all’ufficio richiedente, in carta libera, senza pagamenti di imposte o diritti … le certificazioni rilasciate - solo in bollo - saranno valide ed utilizzabili esclusivamente nei rapporti tra privati (con alcune eccezioni …).

Mi riconcilio (temporaneamente) con la dizione Roma Capitale, che mi stava sul gozzo da quando al XIX Municipio mi avevano respinto una domanda perché indirizzata al Comune di Roma e non a Roma Capitale.

Comunque, ho ancora il dubbio se la banca sia un servizio pubblico, e quindi continuo l’indagine. Scopro che in varie parti di questo e di altri siti parlano di come, grazie ad una iniziativa del sindaco, dal 2012 sia possibile ottenere lo stato di famiglia on line. Trovo quindi l’informazione:

Per utilizzare i servizi on line del Comune di Roma bisogna identificarsi al Portale. Si diventa utente identificato, se si è maggiorenni, completando uno dei seguenti percorsi proposti.

- Se già sei in possesso di uno strumento di identità digitale, puoi scegliere di accedere tramite identificazione con CNS (Carta Nazionale dei Servizi) (il processo di identificazione al Portale è immediato)

- Se non disponi di strumenti di identità digitale, puoi completare il processo di identificazione mediante documento d'identità da inviare via fax/ posta ordinaria/via email (il processo di identificazione al Portale è subordinato all'invio della documentazione richiesta per la verifica dei dati personali inseriti on line e si completa entro tre giorni dalla ricezione dei documenti)

Scarto il secondo accesso perché scomodo e mi accingo a seguire il primo per identificarmi al portale. Ecco cosa mi succede:

Avviso:L'attuale versione consente l'identificazione ai possessori di CNS (per saperne di più http://www.progettocns.it) e per i possessori di Carta Servizi delle Camere di Commercio.

Importante: le carte servizi contenenti un certificato emesso da InfoCert a partire dal 1 Luglio 2007 non sono attualmente compatibili con il sistema di identificazione del Portale comunale. Sono in corso le attività di aggiornamento del nostro sistema per permettere l'utilizzo di queste smart card.

Requisiti preliminari: Disporre di un lettore di smart card. Selezionare e rendere disponibile sul browser il certificato digitale d'identità della carta in proprio possesso.

Percorso per identificarsi:

1. avvio dell'accesso all'area riservata di Portale mediante smart card,

2. inserire la propria carta nel lettore,

3. selezionare il certificato digitale della carta,

4. inserire il PIN della smart card.

N.B. Se l'utente è già identificato sul Portale la procedura si completa con l'avvio della sessione personale riservata. Se l'utente non è già identificato sul Portale la procedura prosegue con i seguenti passi:

5. presa visione dell'informativa sul trattamento dei dati personali,

6. presa visione e accettazione del contratto di adesione al servizio, "Identificazione e accesso ai servizi di Portale del Comune di Roma",

7. compilazione del modulo di identificazione con propri dati anagrafici, residenza e indirizzo di posta elettronica,

8. riepilogo dei dati inseriti ed eventuale loro modifica,

9. scelta della password,

10. comunicazione del completamento dell'Identificazione e delle prime 4 cifre del codice PIN del Portale.

Note: La prima parte del codice PIN viene inviata anche via posta elettronica all'indirizzo indicato dall'utente. La seconda parte del codice PIN del Portale viene spedito tramite posta prioritaria entro 15 giorni all'indirizzo di recapito postale indicato dal richiedente.

Mi rendo conto che la cosa è insormontabile, soprattutto procurarsi il lettore di smart card, e decido di andare allo sportello, per chiedere chiarimenti e chiedere eventualmente lo stato di famiglia a vista".

Fin qui Pasquino. Vorremmo però segnalare la situazione al commissario della spending review. Sarebbe interessante infatti sapere:

-  A quale ditta e come, per quanto e da chi è stato commissionato questo marchingegno.

Quanti sono gli utenti, ammesso che ce ne siano, e quanto ci costa in media il servizio per utente.

Quanto personale è impegnato in tutta la faccenda, e quanto ci costa.

Forse, i soldi spesi così sarebbero stati invece utili per non chiudere qualche ospedale. Si potrebbe anche riutilizzare il personale - non è mai troppo tardi – per esempio impiantando un servizio telematico di assistenza agli anziani. Forse andrebbe anche revisionato il sindaco e gli esperti informatici che lo supportano. O forse è meglio di no, altrimenti potrebbero decidere di andare in missione alla Silicon Valley; per imparare il concetto di user-friendly, of course. Idea: e se copiassimo la procedura per un visto USA?

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