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SPIGOLANDO NEI PROGRAMMI ELETTORALI
Undici liste in cerca di ambiente
- di: Francesco Mauro
- Il bilancio del dibattito preelettorale, nonostante la varietà di strumenti e media utilizzabili, è negativo dal punto di vista ambientale e favorisce le posizioni “no” e “zero”.
Lista o coalizione |
Parole d’ordine e tematiche |
Carenze, note |
PD (Bersani) Italia Bene Comune Slogan principale: |
Slogan di settore: |
Impostazione ideologica, focalizzata a partire da una visione di sviluppo sostenibile. Non entra in dettaglio, almeno in questa sede, sulle opzioni operative. |
SEL Slogan principale: |
Slogan di settore: |
Come sopra. |
PdL (Berlusconi) Coalizione: |
Obiettivi principali: |
Mancano molte tematiche. |
Fratelli d’Italia Slogan principale: |
Slogan di settore: Ambiente e paesaggio. |
Interessi programmatici sull’ambiente molto parziali. |
La Destra – Fiamma Tricolore (Storace) Slogan principale: |
Obiettivi: |
Le tematiche ambientali sono sparse in vari ambiti del programma; non sono indicate le risorse né le implicazioni di politica industriale. L’ambiente appare come un problema secondario. |
Lega Nord Slogan principale: |
Obiettivi: |
Piuttosto generico per la maggior parte delle tematiche, cerca di rispondere ad alcune domande del pubblico. |
Scelta Civica con Monti Coalizione: |
Slogan di settore: |
Tocca solo alcuni settori. Caratterizzato da una tempistica lunga e indeterminata di attuazione, ha un tono che non appare molto vincolante o impegnativo nel presente. |
Rivoluzione civile Slogan principale: |
Slogan generale/settoriale: |
Molto vago sull’attuazione |
Movimento 5 Stelle (Grillo) Uno degli slogan generali: |
Obiettivi principali: |
Assenza di un quadro generale del settore e molte tematiche non toccate. In alcuni settori le proposte sono ben studiate ma in termini soltanto tecnici. |
Fare per Fermare il Declino Uno degli slogan generali:
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Obiettivi: |
Molto dettagliato in diversi settori, insufficiente in altri. |
Amnistia Giustizia Libertà Uno degli slogan generali: |
Rottamazione edilizia degli edifici degradati, lesionati e anche architettonicamente o socialmente inadatto |
I Radicali hanno presentato una lista di scopo, e quindi che non tratta specificamente l’ambiente. Azioni locali sono in corso o previste in alcune città spesso in occasione di elezioni locali. |
- La qualità e la centralità della tematica ambiente nei programmi delle diverse liste varia grandemente, anche se è un dato generale lo scarso ruolo attribuito all’ambiente, all’energia, ai beni naturali e culturali.
- Una certa completezza può essere osservata nelle dichiarazioni programmatiche del PD (e della coalizione da questi capitanata) e della lista Monti, ma in entrambi questi ed in altri casi si può notare frequente una carenza di indicazioni concrete dal punto di vista della tempistica e delle risorse finanziarie; le proposte sembrano quindi come essere destinate ad un tempo lontano non determinato.
- Si sono dimostrate più preparate e precise, ma solo su un piano esclusivamente tecnico, alcune “piccole” liste: la lista Giannino e, per alcune tematiche, il Movimento 5 Stelle. Esse però, al tempo stesso, si adeguano tra l’altro a posizioni oltranziste in termini mediatici e “ambientalisti”.
- Le liste di centro-destra appaiono in genere piuttosto poco interessate alla questione ambientale; però sembrano voler realmente affrontare il problema della messa in sicurezza sia degli edifici normali che di quelli valorizzabili in termini architettonici.
- Nel PD ed in SEL si vede chiaramente l’eredità dell’ecologismo, oggi in crisi, per la concomitanza di presupposti ideologici e atteggiamenti aziendalistici, spesso ripresi da Legambiente e Greenpeace. Sono tipici gli accenni alla “green economy” e all’intervento dello Stato.
- Purtroppo i fautori delle fonti rinnovabili dannose per il paesaggio sono molto diffusi, non solo a sinistra, ma anche a destra e ovunque venga ritenuta conveniente un posizione “ecologicamente” benpensante.
- Il bilancio del dibattito pre-elettorale, nonostante la varietà di strumenti e media usati (internet, social network, comizi, riunioni al chiuso, tour, porta a porta, ecc.), è negativo dal punto di vista ambientale e favorisce la posizione “no-“ o “zero-“.
- In sintesi, esplorare la parte ambientale dei programmi presentati per le elezioni è come ascoltare una lunga litania a tante voci, ma incompleta e senza un ordine o delle priorità. Manca un progetto, una visione, un quadro d’insieme. L’impressione è che, nella maggioranza dei casi, all’ambiente non ci credano, non lo reputino rilevante, non lo capiscano, non sappiano cos’è, al massimo lo considerino di utilità per raccogliere alcuni voti e gestire alcune attività.