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PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO

Due Gradini per gli Orsetti

Scritto il .

di: Franco Zunino*
Una femmina di orso marsicano e i suoi cuccioli sono morti annegati in un abbeveratoio dalle pareti lisce. Era già successo nel 2010. Sarebbe bastato mettere due gradini dentro la vasca ma nessuno ha provveduto. L’autore critica le autorità del Parco per una gestione ricca di studi e ricerche e povera di buon senso.


Se ci voleva una prova, eccola. Inutile lanciare proclami di successo per la nascita dei cuccioli d’orso, quando è noto che almeno la metà muore prima di raggiungere la maturità. Era stato bello sapere che almeno due orse quest’anno avevano straordinariamente partorito tre cuccioli. Ora apprendiamo che una mamma orsa e i suoi due piccoli nei giorni scorsi sono miseramente annegati in una vasca di cemento. Una fine atroce, per la lunga agonia nel disperato tentativo di salvarsi, graffiando inutilmente lisce pareti a cui non hanno potuto aggrapparsi.

La cosa grave è pensare ai milioni di euro spesi in inutili ricerche, trappole di cattura, DNA, radio-collari, triangolazioni satellitari, campagna antiveleno con tanto di inutili cani addestrati a trovarlo, Piani d’azione per la Tutela, Area Contigua, pollai anti-orso (costati migliaia di euro!), pattuglie di pronto intervento per “orsi confidenti”, convegni e conferenze e carta stampata per dire che tutto è ok, addirittura mele biologiche per quelli in cattività; mentre nessuno ha pensato di stanziare poche migliaia di euro per fare in modo che da quella vasca si potesse uscire!

E questo dopo che nel 2010, poco tempo fa, nella stessa vasca, allo stesso tragico modo, erano già morti una femmina d’orso e il suo cucciolo! Bastava immergervi uno o due scalini fatti con gabbioni colmi di sassi e trasportali lassù con un volo di elicottero. Nessuno lo ha fatto! Si sono limitati a richiedere al proprietario una recinzione che col tempo era caduta e che gli orsi assetati avrebbero comunque potuto abbattere o superare facilmente.

Eppure, ecco cosa ebbe a dire alla stampa l’allora Direttore del Parco, Vittorio Ducoli: «non vi è dubbio che quella vasca, non protetta, rappresenti un pericolo non solo per gli animali, ma anche per gli escursionisti. L’area di ritrovamento, anche se lontana dai confini del Parco, è di estrema importanza quanto a frequentazione di orsi, per cui ancora una volta si dimostra che il futuro dell’orso bruno marsicano è legato a quanto tutte le istituzioni sapranno fare per tutelare questa splendida specie. Anche al di fuori delle aree protette.» Era il 12 giugno 2010. E cosa hanno fatto le autorità del Parco d’Abruzzo che non è una, ma l’istituzione principale, per operare in difesa di quest’animale? Nulla per quanto noto, salvo studi e ricerche.

Ora ci aspettiamo la solita sarabanda di comunicazioni, con rimpallo delle responsabilità. Ci diranno le solite trite ipotesi che gli orsi rischiano di essere uccisi durante la caccia nelle zone esterne del Parco, quando è stato storicamente dimostrato che, durante la regolare attività di caccia, non ci sia mai stato un solo orso ucciso dai cacciatori! Però nessuno ha fatto nulla per rendere sicura quella vasca, lassù nei “pascoli sotto il cielo” della Serra Lunga, ad appena mille e cinquecento metri dai confini del Parco Nazionale. Quando successe il primo fatto, in tanti promisero che quella vasca sarebbe stata messa in sicurezza: ecco il risultato, dopo 8 anni! Ora diranno che la colpa è l’esistenza di quella vasca, non di chi doveva metterla in sicurezza dopo il primo fatto; ma quella vasca è da quasi cento anni che esiste lassù per abbeverare pecore e cavalli. I colpevoli non sono i pastori, i proprietari dei terreni, tanto meno la vasca o ancora meno gli orsi che avevano sete: sono quelle autorità che dovevano intervenire e non lo hanno fatto. A soli 1.500 metri dai confini dell’area protetta.

Così, finiamo questo 2018 con le stesse autorità che dovranno depennare dai loro elenchi di orsi vivi - con tanto di nominativi e sigle abbinate agli orsi -, almeno 5 orsi di cui è nota la morte! E’ questo il tanto decantato successo di cui solo pochi mesi or sono si è letto sulla stampa? Sì, forse siamo proprio alla fine della storia. Addio Orso marsicano! Prima di cominciare a pensare (qualcuno lo ha fatto, anche in alto loco del mondo scientifico) di importare altri orsi dai Balcani, forse è il caso di pensare che sono le autorità ed i tecnici che andrebbero sostituiti.

 

*Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness

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