Tags: Amici della Terra, Rifiuti, Nucleare
OSSERVATORIO “CHIUSURA CICLO NUCLEARE”
A Chi Piace Vincere Facile?
- di: Rosa Filippini
- La SOGIN non riesce a far fronte al proprio programma di attività ma riesce benissimo ad elargire contratti di favore sulla comunicazione e la “trasparenza”. Senza nemmeno ricorrere ad una gara.
Sull’Astrolabio di ottobre 2014, avevo criticato specificamente un aspetto della gestione SOGIN e cioè la scelta di affidare il servizio di informazione e confronto pubblico sulle attività per la chiusura del ciclo nucleare ad un soggetto privato (l’ISSI, fondazione di Edo Ronchi) in modo arbitrario e, addirittura, senza procedura di evidenza pubblica.
Oggi, sappiamo che, negli stessi giorni in cui l’Osservatorio dell’ISSI organizzava i confronti pubblici sui criteri di localizzazione del deposito di rifiuti radioattivi, annunciando l’inizio del lungo percorso di dismissione degli impianti, il Consiglio di Amministrazione di SOGIN prendeva già atto della propria incapacità di attuare il programma quadriennale dopo appena un anno dalla sua adozione, elemento non secondario per valutazioni sul percorso da intraprendere.
Per alcuni mesi, fino alle audizioni presso la Commissione Industria del Senato e alla lettera aperta dei Senatori al Governo, nessuno ha saputo niente di questa crisi vistosa. Ora, in attesa di provvedimenti da parte del Governo (si sente parlare insistentemente di commissariamento), l’ente è fermo. Ma non del tutto.
Ad esempio, sul sito della SOGIN, nell’elenco degli appalti affidati, fra la fornitura di materiale termoidraulico e quella di una gru semovente, dopo un anno di mistero, si dà finalmente conto di un “Accordo di collaborazione: osservatorio per il monitoraggio della bonifica dei siti nucleari e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi. - rif: C0482S14” con l’importo di 145.000 Euro, per l’anno 2014, in favore dell’ISSI. Una nota precisa che trattasi di “procedura negoziata senza previa indizione di gara Art. 221 D.Lgs. 163/2006” (ovvero in deroga alle norme generali del cosiddetto codice degli appalti).
Inoltre, gira voce che questo “Accordo” stia per essere rinnovato per l’anno 2015.
Consapevole che non si tratta dell’aspetto più rilevante della crisi in atto in SOGIN e in aggiunta alle osservazioni già espresse in passato sull’inopportunità di affidare una funzione di rilievo primario ad un soggetto privato e in modo arbitrario, vorrei ancora rilevare l’inopportunità di questo “Accordo” per il 2014 e, ancor più, per il 2015. Infatti, non può essere invocata la procedura di deroga dall’obbligo di gara in un caso come questo: non c’è alcuna urgenza a provvedere e non c’è alcuna esclusività del “servizio” garantita dal beneficiario del contributo. Ci sono invece molte ragioni per pensar male e per mettere in burla l’impegno alla trasparenza di cui la nuova dirigenza SOGIN si è tanto vantata.