TABACCO E AMBIENTE
Da un convegno di ENEA: le cicche di sigaretta sono nocive
- Questi ed altri problemi collegati sono stati trattati nel convegno TABACCO E AMBIENTE, organizzato dall’ENEA, che si è tenuto il 13 giugno scorso, e da cui sono emerse diverse proposte operative.
Si definisce inquinamento ogni alterazione dell’ambiente, di origine antropica o naturale, che produca disagi o danni più o meno permanenti. Costituisce inquinamento tutto ciò che è pericoloso per la vita o altera in modo significativo le caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua, del suolo o dell’aria. Il problema dei rifiuti è correlato alla loro persistenza nell’ambiente, alla loro quantità, all’eterogeneità dei materiali che li compongono e, non ultimo, all’eventuale presenza di sostanze pericolose. Qualsiasi rifiuto abbandonato comporta un danno all’ambiente ed un costo per la sua rimozione. Anche il semplice gesto, apparentemente trascurabile, di gettare via una cicca di sigaretta, oltre che essere un segno di totale mancanza di coscienza civile comporta notevoli implicazioni ambientali.
Accendere una sigaretta significa produrre più di 4.000 sostanze chimiche ad azione irritante, nociva, tossica, mutagena e cancerogena. Una parte di queste sostanze chimiche resta nel filtro e va a contaminare quella porzione della sigaretta non fumata, comunemente chiamata cicca o mozzicone. Nelle cicche quindi è possibile trovare moltissimi inquinanti come: nicotina, benzene, gas tossici come ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come il polonio-210, e l’acetato di cellulosa, materia plastica di cui è costituito il filtro.
Sulla base della normativa inerente la classificazione ed etichettature delle sostanze pericolose, le cicche di sigarette dovrebbero essere classificate come un rifiuto pericoloso per l’ambiente e come tale trattato. Contrariamente a questo principio, invece, le cicche vengono immesse in ambiente senza nessun criterio e nessuna precauzione. A conferma di tale comportamento, una recente ricerca delle Nazioni Unite ha messo in evidenza che le cicche sono nettamente al primo posto nella top-ten dei rifiuti che soffocano il Mediterraneo. Effetti collaterali delle cicche di sigaretta non spente, buttate o abbandonate in ambiente esterno o in casa, sono rappresentati da incendi boschivi e residenziali.
Il carico nocivo di ogni cicca è basso; quello che amplifica il problema è l’elevato numero di cicche prodotte in Italia, circa 72 miliardi/anno. Altro aspetto da considerare è legato alla possibile ingestione di cicche da parte dei bambini di età inferiore a 6 anni, una fascia di età in cui i bambini tendono ad esplorare attivamente il mondo che li circonda. Gli effetti vanno dalla depressione respiratoria alla aritmia respiratoria e convulsioni.
I comuni, gli amministratori locali, i datori di lavoro, dovrebbero, al fine di proteggere l’ambiente, non solo emanare norme comportamentali, ma anche farsi carico di installare, in analogia a quanto previsto per altre tipologie di rifiuti, il più diffusamente possibile, appositi raccoglitori per le cicche.