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RIFIUTI IN TOSCANA
Firenzuola Non Ci Sta
- di: Domenico Nastasi
- Il Comune di Firenzuola aveva accettato di aprire una discarica nel proprio territorio per dar tempo alle autorità di costruire il termovalorizzatore di Sesto Fiorentino. La promessa era quella di chiuderla una volta esaurito il quarto lotto. Invece, il termovalorizzatore non si è fatto, il quarto lotto è esaurito e ora la Regione ha autorizzato l'apertura del 5° lotto e sono già iniziati i lavori da parte della società di gestione; Questo film lo abbiamo già visto nel Lazio e in Umbria….
La Regione Toscana ha autorizzato nel luglio del 2018 la società di gestione a riaprire la discarica “Il Pago“, situata a Firenzuola alla periferia del paese, nonostante la contrarietà di tutta la popolazione. Per contrastare la riapertura, nel 2017, si era già costituito il Comitato “NO discarica Il Pago”, a cui hanno aderito molti Firenzuolini.
In tutte le assemblee pubbliche tenutesi dal luglio 2016 fino ad oggi è sempre emersa la volontà unanime delle forze politiche e dei cittadini di Firenzuola ad esprimere parere negativo a qualsiasi ipotesi di ampliamento della discarica medesima; tale opposizione si è anche concretizzata nella raccolta di più di mille firme contro la riapertura della discarica.
Il Comune di Firenzuola, e i suoi cittadini, non si sono mai opposti pregiudizialmente alla realizzazione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo del Paese. Per la sua collocazione geografica ha dovuto subire negli ultimi anni la costruzione della Variante di Valico e della TAV, nonché l’apertura sul proprio territorio della cava del Sasso di Castro, unico sito estrattivo indispensabile per la realizzazione delle predette opere.
Agli inizi del 2000, anche se molti cittadini erano contrari, il Comune ha accettato, a seguito della grande emergenza rifiuti che stava interessando Firenze e tutti i comuni della Piana, di aprire la discarica de Il Pago; nell’arco di circa 15 anni, sono stati aperti 4 lotti, in cui sono stati versati circa 1.200.000 tonnellate di rifiuti prodotti dai Comuni dell’area Fiorentina. Tale sacrificio è stato fatto al fine di dar tempo di costruire il termovalorizzatore di Sesto Fiorentino, come garantito da tutte le istituzioni toscane.
L’autorizzazione all’apertura della discarica fu data dal Comune previo il vincolo tassativo che, esaurito il quarto lotto, la discarica sarebbe stata chiusa definitivamente; tutto ciò venne accettato dalle amministrazioni competenti, in particolare dalla Provincia di Firenze.
Nel 2012, approfittando del fatto che la legislazione era cambiata e che di conseguenza il parere favorevole dell’amministrazione comunale non era più vincolante come nel 2000, quell’impegno non fu rispettato e l’ATO Toscana Centro, grazie ad una convenzione con L’ATO dell’Emilia Romagna (di cui il Comune di Firenzuola fa parte), con il parere contrario dell’Amministrazione comunale di Firenzuola e dell’Unione montana dei comuni del Mugello, introdusse nel Piano interprovinciale e poi nel Piano regionale, la possibilità di un nuovo ampliamento (lotti 5 e 6) con una procedura molto discutibile perché consentì ai Comuni dell’ATO Toscana Centro di smaltire i propri rifiuti nel Comune di Firenzuola, che non faceva parte dell’ambito ottimale dell’ATO Toscana Centro.
Esaurito il progetto del quarto lotto, nel 2015, la discarica venne chiusa ma, approfittando della decisione assunta dall’ATO Toscana Centro e dalla Regione Toscana di inserire nuovamente la discarica de Il Pago nel Piano regionale con i lotti 5 e 6, nel 2016 la Società che gestisce la discarica ha presentato un nuovo progetto per realizzare il 5° lotto a cui, molto probabilmente, seguirà anche l’apertura del 6° lotto.
Il progetto in esame prevede lo scavo di un volume di terreno pari a circa 121.000 metri cubi, con una capacità volumetrica di stoccaggio di rifiuti nel bacino di abbancamento previsto, al netto dei materiali inerti, di 210.457 metri cubi che, in termini ponderali, corrisponde ad un complessivo di 300.000 metri cubi che corrispondono a circa di 220.000 tonnellate; se poi partisse anche il 6° lotto ci sarebbero altri 600.000 metri cubi corrispondenti a circa 400.000 tonnellate di rifiuti.
Oggi l’unica strada che il Comune di Firenzuola può percorrere per uscire dalla crisi economica che ha colpito duramente l’economia del nostro territorio (solo nel settore della pietra serena gli addetti sono scesi da 220 a poco più di 50) è quella della tutela e della valorizzazione delle sue risorse naturali attraverso lo sviluppo turistico, ambientale, agricoltura biologica e di qualità; già si sono ottenuti su questa nuova strada importanti risultati: Mukki latte Mugello, il nuovo stabilimento per la lavorazione del farro, zootecnia da carne. La sciagurata riapertura della discarica, dopo quattro anni dalla sua chiusura, comprometterebbe questa unica speranza in grado di risollevare le sorti economiche della comunità.
Tra l’altro, paradossalmente, nel 2018 il Comune di Firenzuola è stato anche chiamato dalla Società Hera che gestisce la discarica, con un ricorso al TAR, a contribuire alle spese per la gestione della discarica dopo la sua chiusura.
La riapertura e l’ampliamento della discarica Il Pago appaiono in netto contrasto con i principi dettati nello stesso Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati (PRB), approvato il 18 novembre 2014 con deliberazione del Consiglio regionale n. 94 dove, tra gli obiettivi primari, viene fissato l’abbassamento delle quote di rifiuti urbani conferiti in discarica dal 42 ad un massimo del 10 per cento degli stessi, corrispondente a circa 237.000 t/a complessive.
Inoltre, nel Piano regionale è individuato come obiettivo prioritario, entro il 2020, quello di ridurre da 4 (esistenti al 2013) a 1 (tra quelle di maggiore capacità) le discariche esistenti nel territorio dell’ATO Toscana centro; è previsto inoltre che “le discariche in esaurimento non saranno oggetto di ulteriori ampliamenti”. In generale, poi, uno degli elementi fondanti del Piano Regionale è proprio la progressiva limitazione del numero delle discariche sul territorio regionale.
Per quanto riguarda il Piano d’Ambito, redatto dall’Autorità d’Ambito Toscana Centro per il periodo 2014 – 2020, ugualmente in esso viene espressamente affermato che “si chiuderanno, tra il 2014 ed il 2021, tutte le discariche presenti nei 70 comuni di ATO Toscana Centro”; anche rispetto al Piano d’Ambito, dunque, la riapertura e l’ampliamento della discarica Il Pago, chiusa nel 2015, risultano in aperto contrasto.
Infine anche le direttive europee contengono le indicazioni di chiusura delle discariche.
Alla luce di tutto quanto sopra riportato appare gravissimo il comportamento tenuto dalla Regione Toscana e, principalmente, dal suo Presidente che mentre pubblicamente interviene (come riportato dai giornali) dicendo che la previsione della costruzione del termovalorizzatore di Casa Passerini deve essere eliminata dal Piano Regionale, consente di riaprire la discarica di Firenzuola contro la volontà dei suoi abitanti che, proprio in attesa della costruzione del termovalorizzatore, avevano consentito, con grande mal di pancia, l’apertura della discarica in questione che ha accolto ben 1.200.000 tonnellate di rifiuti della Piana fiorentina.
Come se ciò non bastasse, questa scellerata decisione comporterà il pagamento di un risarcimento danni alla società che aveva il compito di costruire il termovalorizzatore, in quanto il progetto dell'impianto era già stato reso esecutivo e la società (che negli ultimi 10 anni ha lavorato per realizzare il progetto e ottenere tutte le autorizzazioni) ha maturato dei diritti che gli vanno riconosciuti se il committente cambia idea; indicativamente i giornali parlano di svariati milioni di euro che, di fatto, verranno pagati dai cittadini.
Si parla tanto di economia circolare e del recupero di materia prima dai rifiuti, il Presidente Rossi si ripara dietro questo termine per chiedere la non realizzazione del termovalorizzatore. Ma in Europa e nel nord Italia il recupero di energia dai rifiuti non recuperabili come materia prima rientra nel concetto di economia circolare; inoltre prima che si possa realizzare una vera ed efficace economia circolare ci vorrà sicuramente più di un decennio, e fino a quella data cosa facciamo, continuiamo a portare in discarica buona parte dei rifiuti?
Nel centro e nel sud d'Italia non si riesce a completare il ciclo dei rifiuti con il recupero energetico e il ricorso ai termovalorizzatori per paura dell’inquinamento. Ma noi sappiamo che i termovalorizzatori di ultima generazione sono in grado di ridurre le emissioni in atmosfera molto al di sotto dei limiti posti dall’Unione Europea.
Sono sotto gli occhi di tutti le tragiche condizioni in cui versano le regioni o città dove non ci sono termovalorizzatori, la raccolta differenziata è bassissima e si porta gran parte dei rifiuti in discarica o addirittura si esportano in altre parti d’Italia. Pensiamo a Roma o Napoli; nel nostro piccolo la riapertura della discarica del Il Pago è anche il risultato di questa demagogica e scellerata visione.
Nonostante tutto ciò i cittadini di Firenzuola e il Comitato contro la riapertura della discarica Il Pago sono lungi dall’arrendersi all’operato della Regione Toscana ed oltre ad aver presentato ricorso al Tar Toscana contro tale riapertura si stanno mobilitando con numerose iniziative non solo per bloccare l’apertura del 5 lotto della discarica ma anche per far eliminare dalla Regione la previsione del 6 lotto che ancora minaccia la comunità.