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LA TRACCIABILITÀ DI FILIERA PER IL RICICLO

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di: Alessio Bonetto*
A Venezia, la certificazione delle filiere del recupero dei rifiuti consente di ottimizzare il sistema e di rispondere alle richieste dell’opinione pubblica.


Una delle critiche ricorrenti che l’opinione pubblica rivolge ai processi di raccolta differenziata è quella per cui alla fine, tutto il sistema non sarebbe altro che un costoso artificio, a carico del cittadino, sostanzialmente inconcludente, poiché, tutto finirebbe in un unico “calderone” e smaltito, vuoi in discarica, vuoi incenerito, senza vero recupero. In molta parte d’Italia così non è, ma si deve ammettere che in talune aree della penisola, l’assenza effettiva di un sistema integrato di gestione rifiuti comporta raccolte differenziate o inefficienti, o sostanzialmente velleitarie, per la mancanza di un successivo sistema industriale di trattamento di quanto raccolto. Laddove il sistema c’è, però, i percorsi si fanno complessi, non sempre di facile comprensione e talora condizionati dalla geografia e dalla tipologia degli impianti stessi.

Al fine di rispondere alle sacrosante domande della collettività, smontare qualche falso mito,  cercare di ottimizzare i meccanismi di gestione del sistema di raccolta urbana con l’impiantistica disponibile, massimizzare i processi di recupero riducendo al minimo il ricorso alla discarica, Eco-Ricicli Veritas Srl, società del gruppo Veritas Spa, prima multiutility del nordest, ha avviato nel 2013 un processo di certificazione delle filiere del recupero, collaborando con tutti i soggetti coinvolti nei cicli partendo dalla raccolta sino alle fasi impiantistiche, spingendosi fino a dove consentiva il processo o la disponibilità dei vari attori.

Eco-Ricicli Veritas srl (ERV), in particolare, si occupa della gestione di una piattaforma impiantistica per la selezione multimateriale, ubicata nella zona industriale di Marghera (VE). Si è partiti con un test pilota sul Vetro, individuando 2 municipalità del comune di Venezia e tracciando tutto il cammino dal momento in cui il rottame di vetro viene conferito dai cittadini nei contenitori stradali del multimateriale e da qui trasferito all’impianto di ERV, per essere selezionato e avviato al trattatore del rottame di vetro grezzo e da questi conferito alla vetreria, una volta completato il processo di recupero. Si è lavorato un lotto dedicato e grazie all’accordo con la vetreria si è prodotta una partita di 100 mila bottiglie di vetro riciclato “DOC”, che sono state distribuite alla cittadinanza, come segno tangibile dell’efficacia del processo che si avvia con la raccolta differenziata urbana.

Il processo di tracciabilità è stato poi esteso all’intero ambito metropolitano di Venezia, gestito dal gruppo Veritas, ed è stato ampliato ad altre filiere oltre al vetro, ossia plastica, metalli, carta, successivamente al Rifiuto Urbano Residuo (RUR ossia l’indifferenziato), gestito dall’altra società del gruppo, Ecoprogetto Venezia, specializzata nel recupero energetico (produzione di Combustibile Solido Secondario – CSS), e successivamente anche alle filiere di rifiuto quali organico e verde (ramaglie).  La filiera del legno è in corso di certificazione. Complessivamente il progetto riguarda un bacino di 2.015 Km2 , costituito da 45 comuni, per circa 882.126 residenti, a cui vanno poi aggiunte le 37 milioni di presenze turistiche (l’area ricomprende Venezia e tutta la fascia balneare). Nel 2017, risultano prodotte 526.550,62 tonnellate di rifiuti, con una produzione pro capite di 535 kg/abitante-anno. Il dato della raccolta differenziata 2017 conferma un valore del 65,14% e dai dati della tracciabilità emerge che di tutto quanto raccolto solo lo 0,9% è stato avviato a smaltimento in discarica mentre la restante parte per il 31,3% è stata avviata a recupero energetico e per il 67,8% a recupero di materia.

La tabella 1  evidenzia le prestazioni di recupero effettivo delle singole filiere:

Filiera

Recupero (%)  e modalità

Vetro

97,8%
(di cui 80% in vetreria e 17,8% in altri processi industriali )

Plastica imballaggi

99%
(di cui 55% materia e 44% energia)

Altre Plastiche

97%
(Di cui 82% materia e 15% energia)

Metalli

92,9% in fonderia/acciaieria

Carta

94,4% in cartiera

Organico

100%
(di cui 27% come ammendante e 73% come Biogas

Verde

81,1%
(Di cui 44,7% come Ammendante Compostato Verde e 36,4% come  Ammendante Compostato Misto)

Rifiuto Urbano Residuo

62,5%
(di cui 40,5% a CSS, 22,0% a materia e 27,4% umidità)

Il meccanismo della tracciabilità di filiera si basa su disciplinari tecnici che rendono verificabile e replicabile il processo di controllo e, soprattutto, consente di misurare l’effettivo recuperato, dando un parametro, circa l’efficacia dei processi di gestione rifiuti, più concreto rispetto al mero dato di quanto raccolto in modo differenziato (di cui il meccanismo di tracciabilità da anche un parametro qualitativo).

Inoltre, poiché il processo di tracciabilità prevede il monitoraggio dei consumi energetici e delle prestazioni di recupero, sono state possibili riorganizzazioni dei processi di gestione delle raccolte e riorganizzazioni impiantistiche finalizzate al conseguimento di migliori prestazioni di recupero, proprio perché i processi vengono tarati sul dato del materiale effettivamente recuperato. Viene anche eseguito il monitoraggio delle emissioni di CO2 del processo di recupero nel suo complesso, partendo dal momento del conferimento sino alla reintroduzione nel ciclo industriale, evidenziando come un sistema di gestione e recupero ottimizzati consentano un significativo contenimento delle emissioni. Si evidenzia poi, che i processi di recupero di energia e materia non sono antitetici ma complementari, consentendo un’ottimizzazione reciproca sia in termini economici che ambientali. Per questo, un sistema efficiente di recupero rifiuti deve prevedere necessariamente una sinergia avanzata tra i due percorsi.

La tracciabilità di filiera dovrebbe diventare modus operandi dell’intero settore, poiché consente trasparenza e chiarezza verso l’opinione pubblica e gli operatori istituzionali e permette lo sviluppo di sinergie atte a migliorare i processi di recupero in termini di risparmio energetico e di sostenibilità economica e ambientale.  Soprattutto, evidenzia come il riciclo si faccia, attraverso un sano pragmatismo, con buone pratiche civiche, informazione, politiche lungimiranti, cicli industriali e tecnologia.

Per approfondire: http://www.eco-ricicli-filiere.it/

 

*Direttore Tecnico della società Eco-Ricicli Veritas srl, specializzata nel trattamento di rifiuti urbani e speciali e della ditta MetalRecycling Venice srl specializzata nel recupero di rifiuti metallici.

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