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RECENSIONE
Efficienza Energetica
- di: Nino Di Franco
L’efficienza è ormai componente prioritaria e propedeutica di ogni strategia per il contenimento dei consumi energetici e, grazie alla presunta immediatezza ed economicità di implementazione, è crogiolo delle aspettative della società pervadendo con venti di ottimismo famiglie e imprese, legislatori e comunità. In Italia si legifera sull’efficienza energetica da più di quarant’anni, ma i comportamenti dell’italiano medio non sono mutati in modo significativo in questi ultimi decenni: laddove il divieto di fumare in pubblico è stato velocemente interiorizzato così come il dover conferire vetro, carta e plastica nei cassonetti differenziati, non è diventato altrettanto naturale spegnere le luci, acquistare la vettura che consumi di meno, fare le scale a piedi, dotare l’azienda di motori ad alta efficienza. Eppure abbiamo tutti a cuore il futuro delle nuove generazioni, e sappiamo che le fonti fossili prima o poi si esauriranno. Perché allora non viene naturale risparmiare l’energia, senza che legislazioni punitive o incentivanti lo impongano? E perché c’è bisogno di leggi, visto che un’economia competitiva induce naturalmente una sempre miglior efficienza degli apparecchi via via immessi sul mercato? E visto inoltre che il risparmio energetico non è misurabile (non esiste un contatore di kWh negativi), come è possibile verificare che una politica statale o aziendale di razionalizzazione abbia avuto successo? Esiste una “domanda” di efficienza energetica? Cosa serve per stimolare un’offerta tecnologica aderente alle aspettative?
Nel libro si prende posizione su questi e altri argomenti proponendo riflessioni e punti di vista originali, talvolta controcorrente. L’autore ha raccolto una serie di scritti pubblicati negli ultimi anni, a formare una proposta strutturata e variegata che dà conto delle complicazioni che nascono ogni qualvolta si parli di energia, del suo futuro, del senso dell’efficienza e del risparmio.
Senso è il filo conduttore di questo libro. La vita è meritevole quanto più è ricca di senso, ed il lavoro quotidiano, a sua volta, deve essere portatore di senso. Gli scritti discendono proprio dall’aver cercato di dare un senso a certi interrogativi, e di proporne non la soluzione, ma la presa di coscienza della – spesso irriducibile – complessità.
Il libro è organizzato su sette parti. La prima riguarda la naturadell’Efficienza, e vi è riversato quanto si può dire in merito, dal suo ruolo fatale alle criticità e luoghi comuni che ne costellano spesso la dialettica. La seconda parte è dedicata all’attività che realizza i miglioramenti di efficienza, ossia la diagnosi energetica, non disgiunta dai soggetti preposti alla sua esecuzione, gli energy managers. Lo strumento incentivante più innovativo ed efficace si è dimostrato nell’ultimo decennio quello dei Certificati Bianchi, e ad esso è dedicata la terza parte. La quarta prevede incursioni nel settore dell’edilizia, coniugando aspetti tecnici a normative cogenti. L’efficienza – e questo è il motivo che ne accresce la complessità ben oltre i meri aspetti tecnologici – ha strette connessioni con l’ambiente e i cambiamenti climatici e, a questa liaison, è dedicata la quinta parte. La sesta tocca il tema che per definizione fa tremar le vene e i polsi, ossia il destino delle fonti energetiche e di conseguenza dell’umanità. Poiché, negli ultimi anni, l’autore ha rilasciato diverse interviste, la settima parte, quella conclusiva, raccoglie le più significative fra queste.
Le sette parti ovviamente non vanno approcciate come altrettanti monoliti, ma come vasi comunicanti: il lettore riscontrerà – e possibilmente apprezzerà – le interconnessioni che risuonano ai più diversi livelli: tecnico, economico, politico e sociale, ed i rimandi che i diversi contributi si fanno l’un l’altro. Un giornale deve informare i lettori sugli accadimenti immediati, mentre un libro ha una prospettiva temporale di mesi o anni. In questo senso, il testo non parla di contingenze in quanto tali, ma si focalizza su questioni di lungo respiro. Quando capita che l’oggetto in discussione sia una specifica normativa, si mira a rivelare quanto accade dietro le quinte, e le dinamiche che si innescano per gestire o modellare la norma secondo le aspettative delle parti interessate. Il tutto è concepito dall’interno, distillato dopo un pluriennale confronto con le parti interessate, ed inteso ad alimentare un dibattito sui cambiamenti in atto nella società globale, nelle cui spirali siamo tutti avvolti e coinvolti.