Tags: Energia, Governo, Fonti rinnovabili

INCENTIVI ALLE RINNOVABILI

Le rinnovabili termiche: un’opportunità LOW COST per il paese!

di: Rosa Filippini
I commenti di C.A.R.T.E, il Coordinamento delle Associazioni per le Rinnovabili Termiche e l’Efficienza energetica, sui decreti del Governo che ridimensionano (?) i contributi a fotovoltaico ed eolico. Le proposte per sviluppare le fonti rinnovabili termiche, favorendo produzioni d’eccellenza del made in Italy e organizzando filiere capaci di contribuire al rilancio dell’economia.


Il Coordinamento delle associazioni per le rinnovabili termiche e l’efficienza energetica, C.A.R.T.E., ha condiviso in pieno il parere espresso dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas nella sua relazione annuale di fine giugno: in un contesto di risorse scarse solo un ridimensionamento dei futuri incentivi elettrici può consentire di trasferire risorse allo sviluppo delle fonti rinnovabili termiche e all’efficienza energetica, nell’auspicio di cogliere i punti di forza dell’industria italiana”.

Formalmente, il proposito di ridurre gli incentivi elettrici è condiviso anche dal Governo. Nonostante ciò, nei primi giorni di luglio, i Ministri dello sviluppo economico e dell’ambiente hanno emanato 2 decreti ministeriali che aumentano le risorse destinate al fotovoltaico fino a 6,7 miliardi di euro all’anno e fino a 5,8 miliardi/annui quelle per le altre rinnovabili elettriche. In totale, dalle bollette degli italiani saranno prelevati 12,5 miliardi annui. Per le rinnovabili termiche e per l’efficienza energetica invece, nella bozza di decreto apposito che deve ancora essere emanato, è previsto un budget di soli 700 milioni di Euro/annui. Inoltre, l’articolo 11 del “Decreto legge crescita” riduce le detrazioni fiscali per l’efficienza energetica uniformandole alle altre detrazioni generiche in favore dell’edilizia e limitandone la validità al 31 giugno 2013 mentre è opinione fondata che, per renderle efficaci, occorrerebbe prorogare le detrazioni del 55% almeno sino al 2020.

Lo sviluppo delle Fonti rinnovabili termiche, direttamente collegato all’incremento di efficienza energetica, riflette il principio recentemente espresso dal Governo che “un ritorno credibile a più alti tassi di crescita deve basarsi su misure volte ad innalzare la produttività dei fattori”. Nella politica energetica questo criterio dovrebbe portare a favorire tecnologie rinnovabili che, a parità di investimento, producano maggiori effetti occupazionali.
A tal fine, C.A.R.T.E. ha chiesto che il Governo si impegni ad emanare finalmente le misure attuative già previste dal decreto legislativo 28 del 2011:

  1. interventi di piccole dimensioni: incentivi in conto energia rinnovabile per usi termici o in conto risparmio energetico per interventi di incremento dell’efficienza energetica (art.28);
  2. interventi di produzione di energia termica o di incremento dell’efficienza energetica diversi da quelli di piccole dimensioni: titoli di efficienza energetica come da riforma del meccanismo (art. 29);
  3. incentivo per il biometano immesso nella rete del gas naturale (art.21);
  4. avvio Fondo di garanzia e criteri a sostegno delle reti di teleriscaldamento (art.22);
  5. avvio Fondo per interventi a favore dello sviluppo tecnologico ed industriale e ricerca (art.32);
  6. applicazione della procedura abilitativa semplificata per geotermia o sonde geotermiche (art.6);

Per ottenere queste attuazioni C.A.R.T.E. ha chiesto al Governo l’apertura di un tavolo tecnico di confronto che aiuti a recuperare il ritardo fin qui accumulato nella promozione delle Fonti rinnovabili termiche.

La visione di “sistema” è un obiettivo che C.A.R.T.E. ha deciso di promuovere in considerazione della complessità e della specificità delle varie filiere delle fonti rinnovabili termiche e dell’efficienza energetica correlate ad altri settori strategici della nostra economia, quali: agricoltura e foreste, gestione delle risorse naturali, edilizia, settore manifatturiero, ricerca scientifica.

Inoltre, C.A.R.T.E. ha ribadito che secondo studi e valutazioni dei propri aderenti, i consumi attuali da fonti rinnovabili termiche sono fortemente sottostimati dal Piano per le energie rinnovabili vigente, per almeno 5 Megatep e ha sostenuto che, come hanno già fatto Francia e Germania, l’Italia deve provvedere ad aggiornare gli obiettivi definiti dal Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili (PAN) del 2010 valutando più opportunamente i consumi di biomassa, in particolare di legna e derivati per il riscaldamento residenziale.

Prospetto di raffronto:
(Valori espressi in Mtep)

 

PAN 2010

 

PAN 2020

 

CARTE 2010

 

CARTE 2020

Biomasse

2,24

5,7

7,9

10,9

Pompe di calore

1,27

2,9

1,27

5,3

Geotermia*

0,26

0,3

0,23

0,9

Solare termico

0,11

1,6

0,11

2,4

T O T A L E

3,88

10,5

9,5

19,5

- Di cui teleriscaldamento

0,14

0,9

0,14

2,9

*escluso calore geotermico a bassa temperatura nelle applicazioni di pompe di calore

Hanno aderito finora a C.A.R.T.E.: AIRU “Associazione Italiana Riscaldamento Urbano”; ANEST “Associazione Nazionale Energia Solare Termodinamico”; ASSOCIAZIONE REGIONALE CONSORZI FORESTALI LOMBARDI; COAER “Associazione Costruttori Apparecchiature e Impianti per Climatizzazione”; CONSORZIO GEO HP “Consorzio Italiano per la Geotermia”; ENERGY CLUSTER; DAEL “Distretto Agro Energetico Lombardo”- FIPER “Federazione Italiana Produttori Energia da Fonti Rinnovabili”; FUSPA: Scuola Nazionale Fumisti Installatori; GRUPPO CLIMA POMPE DI CALORE- UNICALOR-CECED; ITABIA Italian Biomass Association; Q-RAD “Consorzio Italiano Produttori di Sistemi Radianti di Qualità”; ”UNIONE ENERGIA ALTO ADIGE; UGI “Unione Geotermica italiana”; UNIONE COMUNI VALDARNO VALDISIEVE; AMICI DELLA TERRA; ANFUS  “Associazione Nazionale Fumisti Spazzacamini”.
Alle riunioni di C.A.R.T.E. hanno partecipato rappresentanti di Coldiretti in veste di osservatori.

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