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Il governo prende tempo e rimanda la Carta delle aree al mittente
- di: Beniamino Bonardi
Il 16 aprile, i Ministeri dello sviluppo economico e dell’ambiente hanno chiesto degli approfondimenti tecnici alla Sogin e all’Istituto superiore per la protezione ambientale (Ispra) a proposito della Carta delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi (Cnapi). Sogin e Ispra dovranno fornire gli elementi richiesti dai Ministeri entro 60 giorni.
Una richiesta di approfondimento a cui, il 9 aprile, rispondendo alla Camera a un’interrogazione a risposta immediata di Michele Piras (Sel), il Ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, non aveva fatto alcun cenno.
La carta delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi è stata consegnata dalla Sogin all’Ispra il 2 gennaio scorso. L’Ispra, che aveva sessanta giorni di tempo per verificare e validare i dati, ha inviato il 13 marzo la propria relazione ai due Ministeri, i quali avevano trenta giorni per comunicare alla Sogin il proprio nulla osta ai fini della pubblicazione della proposta di carta nazionale.
L’Ispra specifica che la richiesta di approfondimenti tecnici dei Ministeri riguarda le “modalità con le quali la Sogin procederà al recepimento dei rilievi formulati dall’Ispra stesso con la suddetta relazione del 13 marzo. Ciò al fine di permettere ai Ministeri l’emanazione del nulla osta alla pubblicazione della Cnapi, aggiornata sulla base di detti rilievi”.
È certo comprensibile che, in una materia complessa e delicata quale è la localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, i Ministeri competenti necessitino di chiarimenti e di approfondimenti e abbiano quindi inteso essere cauti. Tuttavia, non pochi avevano ipotizzato che, per il forte coinvolgimento che la Carta suscita per numerose comunità locali interessate dalle elezioni regionali del 31 maggio, difficilmente la Carta avrebbe visto la luce prima di quella data.
Dopo la pubblicazione della Carta delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi ci sarà un processo di consultazione pubblica, nell’ambito del quale i soggetti coinvolti potranno formulare osservazioni o proposte. Alla fine di questa consultazione, 120 giorni dopo la pubblicazione della Carta, ci sarà un seminario nazionale organizzato dalla Sogin. Successivamente, è prevista l’istruttoria finale di approvazione della Carta, sulla cui base potranno essere formulate le dichiarazioni d’interesse da parte delle amministrazioni locali, propedeutiche agli approfondimenti di dettaglio e all’individuazione del sito definitivo.